Dopo le truffe il finto alpino crolla e si scusa in tv
La denuncia pubblica è partita dai gruppi Alpini del Garda. «Qualcuno chiede soldi a nostro nome, è una truffa».
Ma le tracce che si è lasciato dietro proponendo a imprese e commercianti di fare donazioni per gli Alpini – che però non sono mai arrivate alle Penne nere – e promettendo in cambio omaggi, vino e olio del Garda (mai consegnati) per i donatori, lo hanno fatto scoprire. La trasmissione Mediaset «Pomeriggio Cinque» lo stava tenendo d’occhio da tempo e ieri gli inviati lo hanno rintracciato. Davanti alle telecamere, intervistato da Ilaria Dalle Palle e Myrta Merlino, il 40enne bresciano si è pubblicamente scusato con gli Alpini, quelli veri, ma anche con i tanti commercianti che si sono rivolti alla trasmissione e con la sua famiglia.
Nei giorni scorsi infatti, dopo la pubblica denuncia dei gruppi gardesani e valsabbini, il programma pomeridiano di Mediaset aveva acceso i riflettori sul caso e mandato in onda diversi servizi con i video, registrati in alcuni negozi della zona del Garda, in cui l’uomo si presentava come «un Alpino di Brescia» che aveva «organizzato una lotteria per sostenere i progetti per gli anziani e i disabili» chiedendo delle donazioni a sostegno dei progetti. Donazioni che sarebbero state ricambiate, qualche giorno dopo, con un omaggio di prodotti locali «olio e vino del Garda».
Il pentimento
Davanti alle telecamere di Mediaset l’uomo ha ammesso le sue responsabilità, ma ha anche spiegato le circostanze che lo hanno portato a quella scelta, a definirsi «a mia volta truffato».
«Sono stato agganciato in un bar di Conegliano da un ragazzo che aveva sentito che stavo raccontando di essere in un momento di difficoltà perché da alcuni mesi non prendo lo stipendio». Secondo Daniele «questo Simone, che forse non si chiama neanche così, mi ha detto che ero bravo a vendere e che aveva dei prodotti da piazzare. Mi ha spiegato cosa fare e detto di dire che ero un Alpino e che le offerte servivano per delle associazioni».
Il 40enne bresciano ha spiegato di avere «dato a lui circa 6mila euro in tre mesi, sempre in una stradina sterrata a San Fior, in provincia di Treviso» e di aver tenuto «1.300 euro per me, per mangiare e per vivere».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.