Dopo quasi 50 anni chiude il Tennis Club «Il Mezzodì» a Gussago

Federico Bernardelli Curuz
Un luogo di sport e socialità che ha visto generazioni di appassionati condividere momenti indimenticabili. La proprietà del terreno ha deciso di destinare l'area a nuovi progetti immobiliari
I campi del Tennis Club - © www.giornaledibrescia.it
I campi del Tennis Club - © www.giornaledibrescia.it
AA

Un angolo di pace, sport e socialità che per quasi cinquant’anni ha accolto generazioni di appassionati chiude definitivamente i battenti. Il Tennis Club «Il Mezzodì», storica realtà sportiva di Gussago, cesserà le attività dopo 47 anni, lasciando un vuoto nei cuori dei suoi frequentatori. La chiusura era nell’aria da tempo, ma la conferma è arrivata nelle scorse settimane, quando la proprietà del terreno ha deciso di destinare l’area a nuove iniziative immobiliari. Un colpo difficile da digerire per chi, in questo luogo immerso nel verde, ha costruito ricordi indelebili.

«La chiusura del nostro circolo è inevitabile – spiega il presidente Enrico Cingia –. Sapevamo che prima o poi sarebbe successo, ma abbiamo fatto di tutto per mantenere vivo il club fino all’ultimo. Il Mezzodì non è stato solo un luogo per giocare a tennis: è stato un punto di riferimento per la socialità, un rifugio dove famiglie, amici e appassionati potevano incontrarsi, allenarsi e condividere momenti di serenità».

La struttura

Nato nel 1978, il Tennis Club Mezzodì è sempre stato più di un impianto sportivo. I soci, una volta pagata la quota annuale, avevano libero accesso ai cinque campi da tennis, di cui quattro in terra rossa e due illuminati con tribuna. Nei mesi estivi, la piscina diventava il cuore pulsante del circolo, mentre l’area multi-sport permetteva di cimentarsi in beach volley, basket e ping pong. Non mancavano eventi conviviali: tornei, cene a tema, serate all’insegna della musica e del buon cibo nella Club House. La notizia della chiusura ha lasciato un senso di tristezza tra i soci e gli appassionati, consapevoli di perdere non solo un luogo di sport, ma un pezzo della propria storia.

Tristezza

«C’è grande rammarico – aggiunge Cingia –. Per tanti, il Mezzodì è stato una seconda casa, un punto d’incontro che ha visto nascere amicizie e passioni. È difficile accettare la fine di un percorso così importante». «Speriamo che questa vicenda faccia riflettere sull’importanza di realtà come la nostra – conclude –, che non sono solo impianti sportivi, ma luoghi di aggregazione». L’auspicio è che lo spirito del circolo possa continuare altrove.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.