Dopo 31 anni, Apollonio lascia la procura generale: va in pensione
Sessant’anni appena compiuti, più della metà dei quali passati in Procura Generale. Un traguardo che per Riccardo Apollonio si è tradotto nella pensione. Dopo 31 anni e mezzo al fianco di sei procuratori generali l’appuntato scelto dei carabinieri con qualifica speciale lascia il suo incarico, con malcelata nostalgia, e può dedicarsi alle sue passioni tutte a due ruote: la bici da corsa e la moto.
La carriera
Salodiano di nascita, Apollonio è entrato nell’Arma attraverso il servizio di leva e con la divisa ha fatto il carabiniere a Bagnolo Mella e poi nel Nucleo di polizia giudiziaria della Corte d’appello. In procura generale entrò nel giugno del 1993, quando procuratore generale era Marcello Torregrossa. Nel corso di tre decenni e più a cambiare sono sempre stati i pg, Apollonio è rimasto fisso al suo posto. Ha affiancato anche Giuseppe Grechi, Aniello La Monica, Guido Papalia, Pier Luigi Maria Dell’Osso e appunto Guido Rispoli: «Una persona straordinaria» dice di lui Apollonio.
In tre decenni di presenza in procura generale l’appuntato è stato testimone di tutta la storia giudiziaria contemporanea, fino agli ultimi cruciali passaggi: dalla revisione di Rosa e Olindo, all’arresto di Giacomo Bozzoli. Ha anche visto nascere il Palagiustizia, tra tutte le difficoltà che hanno caratterizzato il suo travaglio. Persona dotata di rara pazienza e cortesia, e di grande disponibilità, senza dubbio mancherà a chi frequenta il palazzo.
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