Mascherine non conformi e riciclaggio: nei guai società bresciane

La Redazione Web
Una società per azioni operante nella provincia di Brescia ha fornito alla struttura Commissariale costituita per l'emergenza da Covid-19 circa 165 milioni di mascherine non conformi ottenendo circa 31 milioni di euro: sequestrati 35 milioni
Mascherine (immagine simbolica) - Foto Unsplash
Mascherine (immagine simbolica) - Foto Unsplash
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Oltre 165 milioni di mascherine non conformi vendute allo Stato nel pieno dell’emergenza Covid, pagate dalla struttura commissariale 31 milioni di euro. Denaro che è poi stato utilizzato per pagare dividendi straordinari alle società coinvolte.

Per questa ipotesi di reato la Guardia di Finanza sta eseguendo un sequestro di beni per 35 milioni di euro nei confronti delle società coinvolte, con sede in provincia di Brescia.

Le investigazioni di polizia giudiziaria e valutaria sul conto di una società e del suo rappresentante legale avrebbero infatti consentito di accertare le ulteriori e conseguenti ipotesi di reato di riciclaggio. Secondo quanto ricostruito, la società avrebbe trasferito alla Srl che controlla il gruppo il dividendo straordinario di 23 milioni di euro, pari a una porzione del valore complessivamente incassato per la fornitura delle mascherine non conformi. In seguito, la Srl avrebbe utilizzato la cifra per sottoscrivere una polizza assicurativa a proprio favore per un valore di 3 milioni e 700 mila euro.

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