Dispersa nel lago d’Iseo, flebili tracce riannodano la speranza

In più occasioni ieri i cani hanno indicato il medesimo punto a 80 metri di profondità. Che sia lì il corpo di Chiara Lindl?
Anche i cani vengono utilizzati per trovare il corpo - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Anche i cani vengono utilizzati per trovare il corpo - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il filo della speranza si riannoda a poche decine di metri dalla riva. Il luogo è lo stesso dove ieri diverse volte i cani specializzati utilizzati dalle squadre di ricerca giunti dalla Germania mostrano segni di nervosismo. Il fondale in quel punto si spinge «solo» ad ottanta metri di profondità e per quanto dicono in tedesco stretto i conduttori «i cani avvertono la presenza di un corpo sommerso. La sua gassificazione giunge sino alla superficie in forma di molecole rilasciate. Sostanze volatili che derivano da cadavere del tutto diverse da quelle di un essere vivente» spiegano i tecnici. Le ricerche oggi continueranno in altre parti dello specchio di lago. Intanto i Volontari del Garda proseguiranno le ricerche nei punti indicati.

«Mentre giovedì i cani hanno tracciato più spazi di possibili giaciture del corpo, ieri più volte gli animali hanno indicato il medesimo punto. Segno che in quel luogo e su quel fondale di 80 metri potrebbe esserci un corpo. Non è detto ovviamente che sia quello di una persona. Magari si tratta di quanto resta di un animale trascinato dal lago dalla piena dell’Oglio delle scorse settimane. Ma intanto è una traccia che riaccende per tutti la speranza di ritrovare il corpo della ventenne Chiara Mercedes Lindl» spiega il sindaco di Pisogne, Federico Laini.

I genitori di Chiara Lindl - © www.giornaledibrescia.it
I genitori di Chiara Lindl - © www.giornaledibrescia.it

Nelle correnti profonde

Oggi le operazioni di verifica e ricerca con i cani proseguiranno nei tratti di lago dove solitamente agiscono le correnti più profonde. L’ipotesi è che il corpo di Chiara possa essersi inabissato quindi spostato dalle correnti in luoghi meno tormentati dall’effetto dei flutti subacquei. Mentre pare certo che il fondale indicato ieri dai cani non abbia vegetazione, i tecnici spiegano anche che a meno ottanta metri solitamente non ci sono pesci che potrebbero aver danneggiato il corpo.

Mentre la mattina i cani fiutano le eventuali tracce le operazioni di ricerca vengono sospese dopo il mezzogiorno, quando la brezza che spira rende difficoltosa la percezione olfattiva degli animali. Quella della ricerca dei cadaveri con un cane resta una ricerca olfattiva nella quale il cane lavora con la memoria a lungo termine, resa più difficoltosa della ricerca di altre sostanze.

La formazione dell’animale può risultare problematica per le restrizioni legali nel reperimento di restio biologici e i rischi biologici derivanti dall'uso di resti umani reali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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