Discriminazioni di genere sul lavoro: a Brescia 41 casi in cinque anni

Negli ultimi cinque anni i casi di discriminazione di genere nei luoghi di lavoro trattati dalla Consigliera provinciale di parità sono più che raddoppiati. Si è passati dai tre del 2019 agli otto dello scorso anno, con un picco di dodici nel 2021, per un totale di 41 in un quinquennio. A fornire i dati è stata Nini Ferrari al termine del suo mandato quinquennale da Consigliera di parità in Broletto. È successo in occasione del passaggio di consegne a Daniela Edalini.

I risultati

Ferrari, consigliera provinciale delegata alla Cultura e al Turismo, sottolinea che «una delle conquiste che ritengo di avere raggiunto è il numero elevato di Cug (Comitati unici di garanzia) nei Comuni. Nel 2019 erano 40, ora ne mancano solo una ventina. Inoltre siamo passati dai 70 pareri sui Piani delle azioni positive del 2019 ai 100 del 2024». Edalini, che fino a settembre era consigliera provinciale delegata alle Aree omogenee, è responsabile dell’Unità organizzativa tecnica del Comune mantovano di Casalmoro. «Uno dei temi più importanti che mi troverò ad affrontare è il benessere dei lavoratori nelle amministrazioni comunali», anticipa.

Provincia e Regione

Il presidente della Provincia, Emanuele Moraschini, ringrazia Ferrari per il lavoro svolto e si dice sicuro che Edalini «saprà portare avanti l’incarico con capacità». La Regione investe sul tema della parità di genere: «Nell’ultimo anno – dice l’assessore regionale al Lavoro, Simona Tironi – 750 aziende hanno ottenuto la Certificazione della parità di genere. Con “Lombardia per le donne” vogliano riportare al lavoro le donne che sono rimaste a casa dopo una maternità o per seguire la malattia grave di congiunti e parenti. Abbiamo ottenuto 30 milioni di euro dal Ministero per nuove misure». Anna Maria Gandolfi, Consigliera di parità regionale, denuncia che «dal 2013 le Consigliere non hanno risorse. Tutto è lasciato alla bontà dell’ente. Sollecito Moraschini affinché metta a disposizione fondi».