Disagio minorile in Valtrompia: 879 giovani hanno bisogno d’aiuto

Cala il numero di minori a causa della denatalità, ma sono sempre di più quelli che hanno problemi con la legge. A dirlo sono i dati inseriti nell’ultimo Piano di zona steso da Comunità Montana e Civitas in sinergia con i Comuni: negli ultimi 17 anni la Valtrompia ha registrato un incremento significativo del numero di famiglie in situazioni di disagio o sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria a causa dei reati minorili.
Il dato è particolarmente evidente nell’aumento dei minori seguiti dai Servizi per la prevenzione del disagio e la Tutela minori, che sono più che raddoppiati, passando da 368 nel 2006 a 879 nel 2023. Questo incremento si inserisce in un contesto di contrazione demografica: il numero di residenti tra 0 e 18 anni è diminuito da 20.447 a 17.472, con una riduzione di 2.975 persone.
Il contesto
«Le situazioni seguite riguardano prevalentemente nuclei familiari in cui le competenze genitoriali non sono sufficientemente adeguate a garantire il benessere psico-fisico dei figli – spiega chi ha redatto il documento –, spesso a causa di una combinazione di fattori quali povertà sociale, culturale e ambientale, conflittualità coniugale grave e persistente, presenza di adolescenti con problematiche comportamentali in contesti familiari devianti, o ancora minori con genitori in situazioni di disagio adulto già in carico ai servizi specialistici del territorio».
Nel 2006 questi ragazzi e ragazze rappresentavano l’1,8% del totale dei minori residenti in Valle. Nel 2023 la percentuale è balzata al 5%.
Se il numero di famiglie interessate da problematiche legate al disagio sociale è rimasto invariato negli anni, sono invece quasi triplicate quelle che presentano problemi di grave conflittualità coniugale (da 110 nel 2006 a 326 nel 2023). Un quadro già di per sé cupo, peggiorato dal raddoppiamento del numero di genitori con problemi psichiatrici o di dipendenza (da 136 nel 2006 a 238 nel 2023).
I servizi
«La trascuratezza, la violenza assistita, l’interruzione del rapporto con un genitore e il maltrattamento psichico rappresentano le forme di pregiudizio a cui i minori sono esposti con maggiore frequenza», si legge nel Piano. Sono diversi gli interventi psicologici a favore dei nuclei familiari seguiti dal servizio tutela minori.
I principali riguardano il sostegno psicologico ai genitori (28%) e ai minori (25%), la valutazione delle competenze genitoriali (19%) e il sostegno alle relazioni familiari (16%). L’età media dei minori in carico ai servizi Prevenzione disagio e Tutela minori è di 12 anni. Intercettare i bisogni delle famiglie il prima possibile, per evitare che le situazioni di disagio possano cronicizzarsi, risulta quindi essenziale ed è uno dei focus sui quali il Piano di zona intende continuare a concentrarsi nei prossimi anni.
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