Diritti per tutti: «L’offerta della casa a Brescia per chi ne ha bisogno è insufficiente»
«L'offerta della casa a Brescia è insufficiente. E decidere di assegnare solo 115 alloggi popolari è inaccettabile». L’affondo è di Umberto Gobbi, portavoce di Diritti per tutti, che oggi insieme a Magazzino 47 e Collettivo gardesano autonomo ha convocato una conferenza stampa in via Robusti a San Polo, dove sorgeva un tempo la torre Tintoretto, per parlare delle ultime graduatorie di assegnazione delle case popolari.
«Tra Comune di Brescia e Aler ci sono 115 alloggi assegnabili a fronte di 1.159 nuclei familiari ammessi in graduatoria, che hanno quindi tutti i requisiti», dice Gobbi. «È troppo poco».
Il quadro dei numeri, per quanto riguarda Aler, arriva da una richiesta di accesso agli atti avanzata dal consigliere comunale Francesco Catalano, che a maggio ha ottenuto un prospetto. Considerando solo Brescia città, gli alloggi popolari di proprietà di Aler sono 2.578, di cui 2.347 sono attualmente occupati. Tra i restanti 72 sono sfitti per carenze manutentive, 93 per ristrutturazione: i liberi assegnabili sono quindi complessivamente 66.
«Sono troppi quelli sfitti, chiediamo ad Aler di affrettarsi a sistemarne altri perché ci sono troppe famiglie bisognose – dice Catalano –. Il Comune farà la sua parte, chiediamo anche ad Aler di fare la propria».
La conferenza stampa, a cui hanno partecipato circa 35 persone che abitano in alloggi popolari in città, è stata fatta davanti all’ex Tintoretto «perché qui c’erano 195 appartamenti che avrebbero potuto essere dati in assegnazione se non si fosse fatta la scelta sciagurata di demolire la torre», dice Gobbi.
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