Attentato a Trump, si è dimessa la direttrice del Secret Service
La direttrice del Secret Service si arrende: dopo dieci giorni di pressioni e la bufera di critiche per il flop della sicurezza al tentato assassinio di Donald Trump, Kimberly Cheatle si è dimessa.
Uno dei principali compiti del Secret Service è «proteggere i leader del Paese» e il 13 luglio «non siamo riusciti a farlo. Mi assumo tutta la responsabilità. Non voglio che le richieste di dimissioni che mi sono state avanzate siano una distrazione. Per questo ho preso la difficile decisione di lasciare l’incarico», ha spiegato Cheatle in una email indirizzata ai dipendenti dell'agenzia.
Joe Biden l'ha lodata e ringraziata per gli anni trascorsi al servizio pubblico, e ha assicurato che a breve sceglierà un nuovo direttore.
L’audizione
Le dimissioni seguono la creazione di una task force bipartisan alla Camera per far luce su quanto accaduto quel sabato a Butler, in Pennsylvania, e l'infuocata audizione in Congresso, dove Cheatle è stata sottoposta a un fuoco di fila di domande a cui non è riuscita a dare risposte convincenti. Davanti alla commissione di sorveglianza della Camera, lunedì Cheatle aveva provato a difendersi dalle accuse dei deputati. Pur ammettendo il «fallimento», aveva dribblato alcune domande e si era trincerata dietro la riservatezza delle indagini in corso, difeso molte delle sue scelte (anche l'assunzione di molte donne) e respinto le accuse di aver negato alla campagna di Trump i rinforzi richiesti.
Ma soprattutto aveva ribadito ancora una volta di «essere la persona più adatta a guidare il Secret Service in questo momento». I suoi sforzi non sono valsi a nulla: dopo 24 ore ha rassegnato le due dimissioni.
Fin dal giorno dopo il tentato assassinio di Trump, Cheatle si era assunta le responsabilità ma si era rifiutata di dimettersi, assicurando al contempo la piena cooperazione alle indagini. La sua posizione era stata rafforzata dalla fiducia espressa nei suoi confronti dal segretario per la Sicurezza interna Alejandro Mayorkas e dal sostegno di Biden, che l'ha nominata alla guida del Secret Service.
Le indagini
Su quanto accaduto il 13 luglio la task force annunciata dai leader della Camera, il repubblicano Mike Johnson e il democratico Hakeem Jeffries, «avrà il potere di emettere mandati di comparizione e si muoverà rapidamente per accertare i fatti, garantire la responsabilità e assicurarsi che tali fallimenti non si ripetano mai più».
Le indagini sul campo intanto proseguono. L'Fbi non è ancora riuscita a determinare il movente di Thomas Matthew Crooks, il 20enne che ha sparato all'ex presidente dopo essere salito indisturbato sul tetto di un edificio vicino al comizio e aver fatto volare ripetutamente un drone sull'area, anche nelle ore prima che Trump prendesse la parola.
Lo stesso tycoon dopo aver difeso i «coraggiosi» agenti del Secret Service per giorni, di recente ha iniziato a metterne in dubbio l'azione: «Come è possibile che qualcuno sia salito sul tetto? Molti hanno visto che era sul tetto. Molti Trumpers, inclusa una donna con il vestito rosso, gridavano che c'era un uomo sul tetto con una pistola». Nessuna accusa diretta a Cheatle quindi da parte di Trump, ma parole abbastanza pesanti da contribuire ad aumentare la pressione e spingerla al passo indietro.
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