Desenzano, protocollo per l’ospedale: scontro su trasparenza e metodo

La Giunta comunale potrebbe discuterlo martedì, ma le discussioni sul protocollo d’intesa per il nuovo ospedale sono già esplose. Perché si parla di «sostituzione edilizia», quindi di una nuova struttura, e proprio nell’area definita «buca». Nessuna menzione a un’eventuale ristrutturazione né a ulteriori valutazioni rispetto alla zona, che erano poi le richieste formulate sia dal Consiglio comunale con la mozione approvata all’unanimità sul tema, sia dal comitato «Salviamo l’ospedale». Ma il sindaco Guido Malinverno invita alla cautela: «Siamo all’inizio del percorso». Il documento trapelato ieri rappresenta il primo passo per l’istituzione del gruppo di lavoro tra gli enti: la Regione a fornire le linee di indirizzo e garantire la copertura finanziaria, l’Asst del Garda come soggetto attuatore, il Comune di Desenzano per gli aspetti urbanistici, la Provincia per l’inquadramento territoriale e infrastrutturale e l’Ats di Brescia per la programmazione sanitaria.
Il documento
Era noto che il protocollo presto o tardi sarebbe stato da sottoscrivere, anche perché la medesima procedura è stata attuata anche per altri ospedali lombardi, Civile incluso. A suscitare indignazione, ieri, i contenuti: «La radicale riqualificazione dell’ospedale di Desenzano del Garda - si legge - potrà esprimersi attraverso la realizzazione di un intervento di sostituzione edilizia del monoblocco ospedaliero oggi non più funzionale (…), con lo scopo di pervenire, infine, alla costituzione di un nuovo presidio tipologicamente e tecnologicamente idoneo a fornire alla comunità servizi clinici appropriati ed efficaci». E ancora: «Il perimetro dell’intervento è rappresentato dal compendio immobiliare strumentale afferente ad Asst del Garda, con le aree pertinenziali e contermini di proprietà dell'Asst, e con le proprietà pubbliche ad esso complementari».
Le reazioni
Al di là della miriade di commenti che la pubblicazione (pur parziale) del protocollo ha sollevato, si sono registrate anche le prime reazioni a caldo da parte della minoranza. Per Stefano Terzi, capogruppo della coalizione Per Desenzano, «sindaco e Giunta firmerebbero andando contro a quanto approvato dal Consiglio comunale col voto del sindaco stesso. Uno schiaffo a ogni forma di trasparenza e partecipazione». Stesso tenore per il Pd: «Quello che sta accadendo alle spalle dei cittadini è vergognoso». Per il sindaco «è la procedura standard e lo studio di fattibilità esistente viene utilizzato come base di partenza. Siamo ben lontani da un progetto definitivo, il gruppo di lavoro deve ancora essere istituito. In ogni caso, come anche stabilito dal protocollo, la prerogativa istruttoria e decisoria è della Regione».
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