Depuratore del Garda, il presidio 9 agosto invita i politici a una tavola rotonda

Marco Papetti
I rappresentanti del comitato hanno scritto a sindaci, consiglieri regionali e provinciali, deputati per confrontarsi sul tema a Montichiari: «Serve uno sbocco politico»
Il presidio 9 agosto in piazza Duomo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il presidio 9 agosto in piazza Duomo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Arrivati a questo punto, è una questione che deve avere uno sbocco politico». Lo dice uno dei coordinatori del presidio 9 agosto, Francesco Raucci, mentre presenta la tavola rotonda organizzata per sabato 16 marzo alle 16 nella sala consiliare di Montichiari, a cui il comitato ha invitato «il maggior numero di esponenti politici possibile» per intavolare un confronto pubblico sul depuratore del Garda.

Da più di due anni e mezzo il presidio 9 agosto tiene un gazebo in piazza Duomo, a ridosso del Broletto, per manifestare contro l’attuale progetto del depuratore del Garda. 

«Abbiamo capito – spiega Raucci – che dietro la scelta di spostare il trattamento dei reflui della maggior parte dei comuni bresciani del Garda da Peschiera a due nuovi depuratori a Gavardo e Montichiari e dietro la stessa istituzione commissariale non ci sono motivazioni tecniche, ma puramente politiche». E allora ecco il confronto, politico, a cui sono stati invitati, oltre ai sindaci dei comuni del Chiese, consiglieri provinciali e regionali, deputati e senatori, eurodeputati: «Cercheremo di ottenere risposte e svolgere riflessioni con i rappresentanti politici invitati, che non appartengono a un solo schieramento: vedremo se esiste la volontà di eliminare le norme che hanno introdotto il commissario e come fare a convincere la Regione – e attraverso di lei il Ministero dell’ambiente – a mettere in discussione il protocollo d’intesa del dicembre 2017 da cui è partito tutto. Vedremo anche quali prospettive operative ci si possa attendere alla luce della petizione presentata e discussa alla Commissione petizioni del Parlamento Europeo da due nostri rappresentanti del presidio».

Tra i partecipanti dovrebbero esserci l’eurodeputata Maria Angela Danzì, le consigliere regionali Miriam Cominelli e Paola Pollini, il consigliere provinciale con delega ai parchi e alle risorse naturali Marco Apostoli. «Ma siamo ancora in attesa di ricevere altre conferme. Speriamo – conclude Raucci – possa servire a convincere qualcuno che ancora non l’avesse fatto ad assumersi degli impegni precisi nel senso del superamento del commissariamento e della revisione completa del progetto».

L’incontro sarà anche l’occasione, spiegano, anche per rilanciare la manifestazione in programma a Brescia il 13 aprile. Ma intanto ci sono novità dal fronte dello studio sullo stato ecologico del Chiese: «Dall’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste (Ersaf) è stato commissionato al Centro italiano per la riqualificazione fluviale (Cirf) – spiega Sergio Aurora, un altro dei coordinatori –. Ne siamo contenti perché conosciamo la serietà di questo ente. Durerà almeno un anno, ci aspettiamo un’analisi molto attenta di tutta la complessità ecologica del fiume».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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