Depuratore del Garda, i sindaci di Montichiari e Gavardo: «Non è finita»

Alice Scalfi
Marco Togni e Davide Comaglio assicurano: «Continueremo a impegnarci per impedire che lo scarico della depurazione finisca nel fiume»
Il fiume Chiese nell'abitato di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
Il fiume Chiese nell'abitato di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
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Esenta di Lonato sarà sede del depuratore del Garda, ma il futuro del Chiese continua a preoccupare. Ecco perché due degli attori principali della partita che si sta giocando dal 2018, i sindaci di Montichiari, Marco Togni, e Gavardo, Davide Comaglio, non fanno i salti di gioia.

A Gavardo

Comaglio, pur accogliendo quasi con commozione la notizia della scelta della cabina di regia, non si sbilancia nell’affermare che la «guerra» sia ormai conclusa: «È una storia che va avanti da anni, e la nostra non è mai stata una battaglia pretestuosa. Abbiamo sempre dimostrato le ragioni ambientali ed economiche per cui Gavardo non era il sito adeguato», ha dichiarato, ripercorrendo la sua lunga lotta, iniziata quando ancora era sindaco di Muscoline.

Ha poi ricordato il ruolo cruciale della mobilitazione collettiva, ampia e condivisa, che ha coinvolto Montichiari come primo comune e, a seguire, l’intera asta del Chiese. E ha ribadito, il sindaco di Gavardo, come il lavoro per proteggere il fiume non finisca qui, con la scelta ricaduta su Lonato. «Abbiamo speso soldi pubblici per dimostrare le nostre ragioni, e ora continueremo a impegnarci per impedire che lo scarico della depurazione finisca nel fiume: Gavardo continuerà a essere al fianco dei Comuni del Chiese».

Da sinistra, Davide Comaglio e Marco Togni - © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra, Davide Comaglio e Marco Togni - © www.giornaledibrescia.it

A Montichiari

Il sindaco di Montichiari Marco Togni è categorico: «Noi sindaci siamo contrari allo scarico nel Chiese indistintamente da dove ci si alzi la mattina e si decida di fare il depuratore. Le scelte maturate in questi anni non sono frutto di serie valutazioni ambientali, ma di decisioni prese a tavolino. E avere un depuratore un metro al di là del confine comunale per poi avere un canale che scarica ancora nel Chiese, mi fa arrabbiare molto. Continueremo a farci sentire, a voce sempre più alta».

Da Togni, poi, alcune considerazioni: «Non c’è più urgenza per il depuratore a Gavardo per dismettere la sublacuale? A Montichiari, poi, a differenza di quanto asserito spazio per realizzare un parco fotovoltaico ci sarebbe. Dopo milioni spesi in progetti sbagliati, ora si riparte da zero con nuovi costi».

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