Depuratore del Garda a Lonato, comitati scontenti
Per i comitati del Presidio 9 agosto la notizia dell’abbandono dei progetti dei due depuratori a Gavardo e Montichiari non è un fulmine a ciel sereno: «Era nell’aria già da un po’ - sottolinea Raffaella Giubellini, tra i referenti del presidio - e immaginavamo che questa opzione sarebbe stata affossata. Aspettavamo di capire quale fosse l’alternativa».
E quella di Esenta di Lonato, per i comitati che da tre anni si oppongono al trasferimento delle acque del bacino del Sarca in quelle del bacino del Chiese, non è la migliore possibile. Con il depuratore a Lonato, gli scarichi delle acque depurate finirebbero comunque nel «Noi - aggiunge Giubellini - abbiamo sempre creduto che la soluzione migliore fosse ristrutturare l’esistente, tornare cioè a prima dell’accordo del 2017 e puntare su Peschiera. Passare da soluzioni astruse a soluzioni raffazzonate non è il massimo. Quanto al commissario, ribadisco come si sia trattato di una scelta dannosa».
Nettamente contrario all’opzione Lonato è Gianluca Bordiga, presidente della Federazione degli amici del fiume Chiese, secondo cui «questo ipotetico impianto sarebbe ancora più grave dei due depuratori a Gavardo e Montichiari.
Mauro Olivieri, direttore tecnico di Acque Bresciane, in un’intervista rilasciata per il bollettino della Federazione sull’opzione Lonato, disse che quando ci fu la proposta di andare a Esenta di Lonato (da parte della Provincia di Brescia nrd) per loro non era praticabile perché bisognava pompare i reflui nella roggia Lonata per i mesi di irrigazione per poi costruire una tubazione che raggiungesse il Chiese, distante otto chilometri». Un’opzione «fatta forse per dividere il fronte degli oppositori, contro la quale la Federazione muoverà ogni azione legale a tutti i livelli istituzionali».
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