A che punto è il depuratore consortile di Edolo, Sonico e Malonno
Cantiere chiuso e lavori finiti per il depuratore consortile di Edolo, Sonico e Malonno, dopo anni di angherie e problemi più o meno grossi. Ma all’entrata in funzione dell’impianto mancherebbe ancora qualche miglio.
Per renderlo operativo al cento per cento Acque bresciane, il gestore, deve prima realizzare le connessioni nel collettore: si tratterebbe, però, di lavori non troppo gravosi e lunghi, perlomeno su Malonno. Un intervento che non è ancora stato realizzato perché, nei mesi scorsi, c’è stata un po’ di impasse con l’Ato di Brescia che, nelle more delle notizie della creazione di un Ambito solo camuno, per un po’ di tempo non ha dato indicazioni. Secondo il sindaco di Malonno Giovanni Ghirardi non dovrebbe passare ancora molto tempo per procedere anche con quest’ultimo step.
C’è però un altro «inghippo», che non inficia il funzionamento del depuratore, ma che renderebbe più efficiente il sistema: nella maggior parte dei comuni montani, le acque chiare si mischiano con quelle nere, complicando la depurazione, che andrebbe invece effettuata solamente sulle fognature. Per questo motivo Acque bresciane sta portando avanti una ricognizione sulla rete comunale, al fine di evitare la commistione e portare in depurazione solo le acque scure, senza infiltrazioni d’acqua piovana o di altro genere.
«I lavori sono terminati già da tempo – afferma Ghirardi – e sono stati fatti i collaudi. La Siv, che ha realizzato l’opera, ha consegnato l’impianto ad Acque bresciane, che a oggi dovrà poi gestirlo. L’anello mancante è ora inserire le fogne all’interno del collettore e quindi far partire l’impianto».
La Siv ha avviato la procedura in Provincia per la concessione dello scarico e, una volta ottenuta l’autorizzazione, Acque bresciane potrà effettuare gli ultimi completamenti delle adduzioni, inserendo gli attuali scarichi delle fogne di Malonno all’interno del collettore. L’impianto dovrebbe essere attivo prima delle fine dell’anno.
Discorso diverso per Sonico ed Edolo: per allacciarli al collettore, con alcuni chilometri di condutture, serviranno altri soldi e altro tempo, oltre alla progettazione, per forse due anni o più. Mentre la procedura d’infrazione europea pende sulle teste di molti enti.
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