Denatalità, Valvestino e Irma provano a resistere

Stefano Zanotti, Alessia Tagliabue
Nel comune tra la Valsabbia e il Lago di Garda una biblioteca fa da presidio culturale, in Valtrompia è nata una bambina nel 2024
Il municipio di Valvestino © www.giornaledibrescia.it
Il municipio di Valvestino © www.giornaledibrescia.it
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Valvestino e Irma soffrono lo spopolamento come tanti altri piccoli paesi. In qualche modo però i due centri provano a resistere, che sia con una biblioteca o con una famiglia che vuole vivere lontano dal caos.

Valvestino

La scuola elementare nella frazione di Turano è diventata la sede del Comune di Valvestino. Al piano terra c’erano le aule. Al loro posto, adesso, l’ambulatorio del medico e l’armadietto farmaceutico. Salendo le scale si trovano poi l’aula del Consiglio comunale e la biblioteca.

A gestire i volumi c’è Mirka Vaglia, che ha insegnato per vent’anni proprio tra gli stessi muri che ora accolgono i libri da prendere in prestito. «Sono arrivata nel 1972 e avevo una classe multipla, dalla prima alla quinta, con una quindicina di bambini – racconta –. Nel giro di pochi anni sono diminuiti, per poi scomparire del tutto».

La biblioteca di Valvestino © www.giornaledibrescia.it
La biblioteca di Valvestino © www.giornaledibrescia.it

L’anno scolastico 2010/’11 è stato l’ultimo per la scuola elementare della Valvestino con gli alunni «inferiori a cinque» trasferiti a Capovalle, Idro o Navazzo (frazione di Gargnano). «Quando insegnavo ho cercato di trasmettere l’amore per la valle ai bambini, ma ricordo che gli stessi genitori non volevano farli rimanere qui – spiega Vaglia –. Non vedevano una prospettiva e per i bambini sognavano un futuro in Svizzera o in qualche fabbrica bresciana».

Un foglio scritto per la chiusura della scuola elementare a Valvestino © www.giornaledibrescia.it
Un foglio scritto per la chiusura della scuola elementare a Valvestino © www.giornaledibrescia.it

La biblioteca è diventata così il vero presidio culturale sul territorio. «All’inizio non avevamo nemmeno 700 libri e dunque non potevamo entrare nel sistema bibliotecario – precisa la bibliotecaria –. Scrissi una lettera al Giornale di Brescia chiedendo a chi ne avesse la possibilità di mandare qui alcuni volumi. La risposta fu incredibile, arrivarono libri perfino da Milano».

Ma Mirka Vaglia conserva anche la memoria storica: «Abbiamo raccolto molto materiale, dando alla stampa 15 libri sulla Valvestino». 

Irma

Centoventinove abitanti, di cui settanta maschi e cinquantanove femmine, raggruppati in sessantacinque famiglie che vivono in un paese montano di circa 5 chilometri quadrati: sono queste le coordinate numeriche di cui si fregiava Irma alla fine del 2023. Numeri che non mancavano di sottolineare una realtà non certo rassicurante per il piccolo centro valtrumplino, che per tutto il 2023 non ha avuto nuovi nati.

Nel 2024 è invece nata una bimba, Chiara, quasi un simbolo di resistenza per un paese che ha visto soltanto 30 fiocchi dal 2001 a oggi. Gli anni con le culle vuote sono stati il 2001, il 2009, il 2016, il 2019 e il 2023, quello più prolifico è stato il 2002 con quattro nuovi cittadini. Insomma, lunghi periodi senza nascite non ci sono stati, ma la tendenza – con numeri bassi – non permette di guardare al futuro con troppa positività.

Una veduta di Magasa © www.giornaledibrescia.it
Una veduta di Magasa © www.giornaledibrescia.it

In paese, oltre al municipio e la chiesa (ma manca un oratorio) ci sono una biblioteca, un cimitero e tre attività commerciali: un ristorante, un bar e un circolo Arci.

Per andare a scuola i bambini devono quindi necessariamente uscire dal comune. «Non sono sicuramente distanze proibitive – spiega un papà del paese –, per l’asilo i nostri bambini vanno a Marmentino, a circa 3 chilometri da qua, per le elementari si può scegliere tra Marmentino e Tavernole, le scuole medie più vicine sono sempre a Tavernole, a 7 chilometri, e le scuole superiori si trovano invece a Gardone. La città è raggiungibile in 40 minuti». Non vi sentite isolati, quindi? «Assolutamente no, fosse per me andrei a vivere ancora più lontano dal caos». 

Crescere i bambini

«Crescere i bambini a Irma dove ce ne sono pochi e ci sono meno occasioni di aggregazione è sicuramente più difficile che in altri paesi dove hanno più possibilità di confronto e incontro – racconta il papà di Chiara –. Molto belle sono le iniziative della biblioteca, che cerca di organizzare eventi e momenti di gioco per i bambini di tutte le fasce d’età, e momenti di discussione e dialogo con i genitori. Ormai anche i bambini dei paesi più grandi del nostro devono spostarsi quasi per tutto, che sia il catechismo o la scuola elementare (unificata nel plesso consortile di Pezzaze) quindi diciamo che siamo un po’ tutti sulla stessa barca».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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