Ddl sicurezza, gli avvocati protestano: tre giorni di astensione
Per le Camere Penali non si tratta di «una riforma della giustizia in senso liberale» ma il Pacchetto sicurezza, già approvato alla Camera e ora al vaglio del Senato, nelle singole norme e nel suo complesso rivela «una matrice securitaria sostanzialmente populista, profondamente illiberale e autoritaria, caratterizzata da uno sproporzionato e ingiustificato rigore punitivo nei confronti dei fenomeni devianti meno gravi ed ai danni dei soggetti più deboli».
Stop alle udienze
Per questo l’organo di rappresentanza degli avvocati ha proclamato tre giorni di astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 4, 5 e 6 novembre e indetto per il 5 novembre una manifestazione nazionale a Roma.
L’avvocato Andrea Cavaliere, componente della Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, non usa mezze misure: «Questo provvedimento contiene scelte del tutto prive di giustificazione».
Le norme «non rispondono ad alcuna effettiva messa in pericolo della sicurezza dei cittadini, facendo leva su di un sentimento di insicurezza strumentalmente diffuso nella collettività pur a fronte di una ormai costante e significativa diminuzione dei reati che dura ininterrottamente da circa trent’anni e che ci colloca tra i Paesi più sicuri d’Europa».
Secondo Cavaliere poi «l’aumento delle fattispecie di reato e della misura delle pene, per diffusa e condivisa esperienza, non assicura alcun effetto deterrente e, conseguentemente, non raggiunge neppure gli obiettivi di miglioramento delle condizioni di sicurezza pubblica, che hanno dichiaratamente ispirato il Ddl».
Le opportune modiche secondo gli avvocati
Il consigliere amplia poi il ragionamento: «Si è più volte stigmatizzato come l’affidare al sistema repressivo penale la soluzione di ogni situazione di marginalità, anziché percorrere la strada dell’incremento della prevenzione e della riduzione delle cause di disagio finisce con l’alimentare inutilmente una crescente domanda di punizione».
In questo senso «La presa di posizione dell’Unione vuole sollecitare il Parlamento ad adottare tutte le opportune modifiche alle norme del pacchetto sicurezza in senso conforme alla Costituzione ed ai principi del diritto penale liberale, sensibilizzando l’opinione pubblica sul pericolo che simili legislazioni securitarie e illiberali possano incidere irreversibilmente sulla tenuta democratica dell’intero sistema penale».
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