Dal tasso al picchio: una camera «cattura» la fauna del Monte Alto

Flavio Archetti
Marco Cavalleri, appassionato di natura, negli ultimi quattro anni ha studiato gli animali del bosco grazie anche a un piccolo osservatorio di legno
Un tasso in transito in località Pianese a Nigoline - © www.giornaledibrescia.it
Un tasso in transito in località Pianese a Nigoline - © www.giornaledibrescia.it
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Tutti abbiamo almeno una vaga idea di quali sono gli animali che popolano le nostre montagne, soprattutto quelle più importanti. Conoscere la fauna che vive o transita sulle montagne che circondano i nostri paesi invece è, per assurdo, meno facile.

Nessuno si prende mai la briga di realizzare un’analisi faunistica tra i boschi e i prati di casa, così sappiamo che «ci sono tanti cinghiali» o che «non mancano le volpi», ma oltre queste informazioni generiche non andiamo.

L’iniziativa

Negli ultimi quattro anni invece, grazie anche all’aiuto della tecnologia, a realizzare questo curioso documentario ci ha pensato Marco Cavalleri, un operaio metalmeccanico di Torbiato con la passione per la natura e la fotografia. Spinto dall’amore per la montagna, e supportato tecnicamente dalla moglie Giulia che di mestiere fa la fotografa, nel 2020 ha pulito un tratto di bosco del Monte Alto, in località Pianese, sopra Nigoline, e vicino a una quercia secolare ha installato una foto-trappola, che in questi anni ha «catturato» centinaia di animali e uccelli.

Marco Cavalleri davanti alla sua «postazione» - © www.giornaledibrescia.it
Marco Cavalleri davanti alla sua «postazione» - © www.giornaledibrescia.it

I più curiosi

Secondo Marco la cattura più inaspettata è quella del tasso, un mammifero di taglia media reso inconfondibile dalle strisce bianche e nere che ha sul muso. Nelle trappole foto e video però sono finiti anche il gufo reale, il falco pecchiaiolo, il picchio, la faina, la volpe, lo sparviere, l’allocco, il ghiro, la lepre, lo scoiattolo, la ghiandaia, il fagiano, il cinghiale e la poiana.

Con l’aiuto di papà, Giovanni ha anche costruito un piccolo osservatorio di legno, dotato di vetri a specchio che consentono la visione da dentro a fuori. Più di recente poi ha installato una macchina fotografica munita di un sensore di movimento e due flash esterni. Marco Cavalleri ha presentato il suo lavoro per la prima ieri nella sede dell’Associazione Monte Alto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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