Da piazza Vittoria la tensione arriva nelle stanze della Loggia
Dalla piazza all’Aula consiliare. Le tensioni tra alcuni manifestanti antifascisti e le forze dell’ordine di sabato in piazza Vittoria hanno inasprito ulteriormente il dibattito politico in città e hanno alzato nuovamente la temperatura che da alcuni giorni si percepisce per le strade di Brescia. Ad appesantire la situazione c’è stata poi anche l’aggressione al professore dell’istituto Antonietti di Iseo che aveva criticato il fascismo.
Differenze
Se prima lo scontro era solo tra neofascisti e antifascisti – e il «botta e risposta» si era consumato tra il corteo dell’ultradestra del 13 dicembre e la manifestazione democratica avvenuta una settimana più tardi in piazza Loggia, anche in risposta alle svastiche apparse su muri e monumenti in città –, adesso al centro della discussione ci sono le divergenze tra le forze che popolano il mondo della sinistra.
Uno spettro abbastanza ampio, che ingloba dinamiche – e proteste – extrapartitiche, associazioni democratiche e liste in Loggia. Anche qui alcune più vicine al centro e altre più radicali. Caratteristiche che hanno già portato a divergenze quando il Consiglio comunale ha adottato la definizione di antisemitismo dell’Hira e quando ad aprile è stato introdotto il daspo urbano.
Dopo i disordini
Adesso la discussione si sposta sui disordini di sabato in piazza Vittoria. È inevitabile. La sindaca Laura Castelletti ha immediatamente condannato i fatti «che non fanno bene alla nostra città», spiegando poi: «Il punto è che le regole vanno rispettate e le indicazioni volte a garantire la sicurezza di tutti vanno seguite, soprattutto quando si ricoprono ruoli pubblici. Quanto avvenuto doveva essere evitato, è un atto di irresponsabilità da parte di pochi, che getta un’ombra sull’impegno di molti per una Brescia democratica e inclusiva».
Parole che non sono piaciute, com’è facilmente immaginabile, all’estrema sinistra bresciana. Il Magazzino 47 in un comunicato ha sottolineato come «per l’Amministrazione comunale di Brescia la prima regola da rispettare dovrebbe essere il dettato costituzionale che respinge l’equiparazione tra fascismo e antifascismo». Parole per altro già usate da Fiorenzo Bertocchi di Rifondazione comunista nei minuti immediatamente successivi alla carica delle forze dell’ordine sui manifestanti.
Presenti in piazza Vittoria sabato c’erano anche Valentina Gastaldi e Francesco Catalano, rispettivamente consigliera di Brescia Attiva e consigliere di Al lavoro con Brescia in Loggia. Le due liste più vicine alle associazioni che si sono ritrovate per il presidio sotto il Torrione Ina. Il dubbio è lecito: la tensione tra manifestanti e forze dell’ordine aprirà un’altra crepa nella maggioranza?
L’ordine del giorno del centrodestra
Un ordine del giorno – non ancora depositato, ma trasmesso alla maggioranza – del centrodestra si è trasformato in benzina, che sta alimentando un fuoco già ben acceso.
I consiglieri impegnano il Consiglio comunale «a condannare l’organizzazione della manifestazione non autorizzata di sabato 28 dicembre 2024 in piazza Vittoria, svolta in palese e dichiarato contrasto con le disposizioni fornite dalle istituzioni preposte al governo dell’ordine pubblico. A condannare i messaggi di odio ed i cori di sostegno alle stragi espressi durante la suddetta manifestazione. Ad esprimere la solidarietà e la vicinanza agli agenti di Polizia aggrediti ed insultati nel corso della manifestazione non autorizzata indetta in Piazza Vittoria. Ad esprimere la piena fiducia nell’operato di prefetto e questore di Brescia, dando pieno supporto al lavoro svolto dai medesimi per la sicurezza e la gestione dell’ordine pubblico nell’ambito del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica».
Le reazioni del centrosinistra
La visione della sindaca, come detto sopra, appare chiara e la condanna è sostanzialmente già arrivata. «Sul punto è già uscita con chiarezza, e dal mio punto di vista con una dichiarazione pienamente condivisibile la sindaca – ha precisato il vicesindaco Manzoni –. Dopo l’Epifania avremo modo di analizzare la questione e maturare ua posizione».
Anche all’interno dello stesso Partito democratico però le posizioni sono diverse e il «richiamo all’unità» espresso in una nota dal consigliere cittadino Cammarata e da quello provinciale Zanardi potrebbe rivelarsi più difficile di quello che sembra.
«Il centrodestra dà per assodati dei fatti, ma essendo questi di rilevanza penale è un azzardo accusare prima che ci sia un pronunciamento della Magistratura – evidenzia Catalano –. La presunzione di innocenza non può valere solo per Salvini. Non si può dire con certezza che le forze dell’ordine siano state aggredite: si deve aspettare. Per ora non posso essere favorevole a un ordine del giorno che condanna fatti di cui non è ancora stata stabilità la veridicità». Allo stesso modo è impensabile che l’ordine del giorno venga firmato da Gastaldi.
Fabrizio Benzoni ha condannato quanto avvenuto in piazza Vittoria e dunque è ipotizzabile che in aula Azione sia invece favorevole alla sottoscrizione dell’ordine del giorno. Stessa decisione che probabilmente prenderanno i membri della civica Castelletti. Mentre rimane un dubbio su Brescia Capitale.
Si dovrà dunque aspettare per capire se l’unità del centrosinistra in Loggia reggerà a questa nuova spallata dell’opposizione.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.