Da Pezzaze a Marcheno, gli interventi per mettere in sicurezza il Mella
Mettere in sicurezza i centri abitati e produttivi dal rischio di inondazioni, migliorando la stabilità delle sponde e la sicurezza idraulica complessiva del fiume Mella. È l’obiettivo principe del progetto «Realizzazione e rifacimento di opere di difesa spondale lungo il corso del fiume Mella» al via in questi giorni nei comuni di Pezzaze, Marcheno, Sarezzo e Villa Carcina.
L’intervento riguarda il reticolo principale, di competenza della Regione, che ha finanziato diverse azioni urgenti, tra cui il progetto valtrumplino per il quale ha elargito mezzo milione di euro. La progettazione e la direzione dei lavori è affidata a Sevat, la inhouse dell’ente comprensoriale diretta da Fabrizio Veronesi, che per le opere di ingegneria idraulica si è avvalsa del supporto dell’ingegner Nicola Letinic dello studio tecnico associato Habitat 2.0.
Cosa si farà
L’operazione riguarderà la realizzazione e il rifacimento delle sponde lungo alcuni tratti del Mella al fine di garantire la difesa del suolo e la sicurezza idraulica, la mitigazione del rischio idrogeologico e la riduzione degli impatti negativi che possono derivare dalle alluvioni.
Per il progetto di Pezzaze si sono presi in esame due dati principali: la tipologia di rischio e il numero di abitanti che risiedono in quell’area. Qui anzitutto verrà ridirezionato il flusso sotto il ponte, essenziale per ridurre la velocità dell’acqua e prevenire l’erosione localizzata; più a sud, poi, verrà rinforzata la sponda sinistra.
Nel Comune di Marcheno l’intervento si focalizzerà su via Canossi: qui verranno demolite alcune prese e dighe e realizzate delle scogliere.
A Sarezzo i lavori saranno all’altezza di via San Bernardo, in una zona a rischio molto elevato dal momento che conta 582 abitanti e vede la presenza di insediamenti produttivi potenzialmente pericolosi dal punto di vista ambientale. Il progetto prevede la realizzazione di un rialzo dell’argine sinistro attraverso la costruzione di un muro di contenimento dell’ondata di piena.
È poi prevista la sistemazione di alcuni massi della scogliera sulla sponda sinistra, scalzati durante le recenti ondate di piena del Mella. Anche l’area poco più a sud è classificata come a rischio molto elevato: qui sarà eliminata parte della scogliera, al di sotto della quale si sono verificati fenomeni di erosione. «Si interverrà poi con la realizzazione di una nuova sottomurazione più profonda, ma di larghezza ridotta - spiegano da Sevat - e seguirà il risezionamento dell’alveo mediante l’asportazione del materiale depositato sulla sponda idraulica destra».
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