Da Brescia a Pontida: «Sul pratone il cuore pulsante dei bresciani»

Ad animare la delegazione bresciana al 36esimo raduno sono arrivati i giovani della Lega bresciana, gli attivisti della sezione provinciale del partito e i parlamentari bresciani leghisti
La delegazione bresciana a Pontida - © www.giornaledibrescia.it
La delegazione bresciana a Pontida - © www.giornaledibrescia.it
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Sono partiti pullman pieni di militanti di primo mattino, come da tradizione. Da Brescia a Pontida il viaggio è breve e chi lo compie ogni anno vorrebbe durasse di più per gustarsi meglio l’attesa. Ad animare la delegazione bresciana al 36esimo raduno sono arrivati i giovani della Lega bresciana, gli attivisti della sezione provinciale del partito e i parlamentari bresciani leghisti.

«Più di 500 militanti che hanno fatto sentire la propria voce a fianco di Matteo Salvini - spiega la segretaria provinciale Roberta Sisti -. Dal pratone è arrivata forte la nostra voce, quella di una Pontida di libertà, lontana dal centralismo romano e di Bruxelles e da certa sinistra che vuole farci tacere portandoci in tribunale. La Lega è in buona salute, pronta per le prossime battaglie, anche a Brescia».

Parla di «grande successo di partecipazione e unità» anche la parlamentare Simona Bordonali: «Pontida si conferma il cuore pulsante di un movimento che crede nell’autonomia, nella sovranità e nella sicurezza del Paese. La partecipazione straordinaria di quest’anno è la testimonianza della determinazione di migliaia di cittadini pronti a lottare per questi ideali. E Brescia con la presenza dei numerosi militanti ha dimostrato, ancora una volta, dopo la grande raccolta firme delle scorse settimane, la totale vicinanza al segretario Matteo Salvini».

Perché per la prima volta il raduno della Lega ha uno slogan personalizzato per il suo leader: «Non è un reato difendere i confini». Il riferimento è al processo Open Arms nel quale Salvini è imputato per sequestro di persona. «Il popolo della Lega sul prato di Pontida l’ha giurato: uno per tutti, tutti per uno - spiega il parlamentare bresciano Paolo Formentini -. Difendere i confini non è reato. Matteo Salvini ha combattuto e debellato l’ignobile traffico di esseri umani e ci ha regalato più Autonomia, mantenendo tutte le promesse». Lo stesso mantra del senatore bresciano Stefano Borghesi, che da settimane mostra vicinanza a Salvini: «É stata l’ennesima dimostrazione di una Lega in piena salute, unita attorno al suo leader e con le idee chiare che, partendo dal territorio per arrivare al governo, anche nei prossimi mesi sarà protagonista sulla scena politica nazionale». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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