«Cubo» di Nave, lavori avanti tutta e rientro a casa anticipato

Barbara Fenotti
Contrariamente alle previsioni le famiglie potranno tornare nei propri alloggi entro un anno
Il «Cubo» di Nave - © www.giornaledibrescia.it
Il «Cubo» di Nave - © www.giornaledibrescia.it
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Parlare di un rientro anticipato degli inquilini, per dirla con le parole dell’assessore ai Lavori pubblici Folco Donati, «è forse ancora un po’ prematuro, anche se ci sono ottime possibilità».
Quel che è certo - e che balza all’occhio di chiunque passi da via Ospitale - è che, invece, le sembianze del vecchio «Cubo» stanno mutando in fretta.

I tempi. I lavori sull’immobile comunale situato nella frazione di Monteclana, che ospita 11 appartamenti in edilizia residenziale pubblica, «finiranno con largo anticipo sulla tabella di marcia» annuncia Donati. Iniziati a fine settembre del 2023, dovrebbero terminare il 5 giugno 2025.

«Tuttavia l’intervento è andato avanti sin da subito a passo spedito - osserva l’assessore - ed entro la fine di quest’anno il cantiere dovrebbe già chiudersi: merito della ditta incaricata, che ha lavorato con serietà e celermente, avendo anche cura di assecondarci in alcune richieste di modifica in corso d’opera». In queste settimane l’azienda, la Vescovi e Loda Costruzioni di Capriolo, sta ultimando le tinteggiature interne e sono già stati installati i serramenti. In corso d’opera anche la realizzazione del rivestimento esterno, «che darà un colpo d’occhio diverso rispetto a quello del Cubo di una volta - assicura Donati -. Non possiamo ancora dire con certezza se gli inquilini potranno tornare nelle loro case prima dell’estate prossima, perché mancano ancora i pavimenti esterni e le rifiniture, ma ci sono buone possibilità».

La storia

Conosciuto ancora oggi in paese come «ex ospedale», perché dagli inizi del secolo scorso fino agli anni ‘50 era l’ospedale di Nave, l’edificio versava in una condizione poco dignitosa internamente ed esternamente. L’Amministrazione comunale aveva quindi deciso di intervenire radicalmente. Accantonata l’opzione della demolizione, il Comune ha optato per un restyling.

Il cantiere

L’obiettivo era sicuramente il miglioramento estetico, ma soprattutto quello relativo alla sicurezza con interventi antisismici dello stabile, attraverso il rinforzo delle strutture portanti, e l’efficientamento energetico con l’isolamento del condominio, la sostituzione dei serramenti e la riqualificazione architettonica mediante opere di abbattimento delle barriere per renderlo più accessibile e inclusivo.

Le unità abitative in edilizia residenziale pubblica, come detto, sono undici. Il costo dell’operazione, circa 2,5 milioni di euro, è coperto dal contributo regionale ottenuto dall’ente locale nell’ambito del «Programma sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica», un fondo complementare al Pnrr che è destinato a interventi di ristrutturazione di immobili adibiti ad housing sociale.

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