Il Csq di Erbusco compie 25 anni: dal 2000 stampa il GdB

La copia del Giornale di Brescia che ogni lettore tiene tra le mani è uscita dalle rotative del Centro Stampa Quotidiani, o più semplicemente Csq. Un impianto di riferimento «certamente in Italia, ma anche in Europa», per dirla con il direttore generale Dario De Cian, che proprio in queste ore taglia un traguardo importante: i 25 anni di attività.

Quella edizione

La notte fra il 19 e il 20 aprile 2000, infatti, ormai dismessa la vecchia rotativa di via Solferino, in città, vedeva la luce la prima edizione del GdB stampata nell’allora nuovissimo impianto di Erbusco. Da quella notte, il Csq – nato da una lungimirante sinergia dell’Editoriale Bresciana, editrice del nostro quotidiano, e di Sesaab, società che pubblica l’Eco di Bergamo – è divenuto una realtà capace di innovare e intercettare le istanze di molti gruppi del mondo dell’informazione, italiani e non solo. Lo conferma il fatto che alla struttura franciacortina fanno riferimento per la produzione delle proprie copie dodici quotidiani (dieci locali e due nazionali: Avvenire e il Sole24Ore), per un totale di circa 300mila copie ogni giorno e circa 100 milioni di copie l’anno. Come a dire che da quella lontana notte di 25 anni fa sono usciti dalle rotative e dalle linee di confezionamento miliardi di quotidiani.

Internazionale

Ultime ad essersi aggiunte, giusto pochi mesi fa alcune testate straniere di primissimo livello, come New York Times, Le Monde, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Süddeutsche Zeitung, Bild e Die Welt, che hanno pure scelto il Csq per stampare e distribuire le proprie copie nel Nord e in parte del Centro Italia. Ai quotidiani si affiancano poi numerosi periodici nazionali e stranieri, in un ciclo produttivo quasi senza soluzione. Particolarmente significativa è la disponibilità nel medesimo impianto «caso unico al mondo – sottolinea De Cian – di sistemi di stampa offset per le grandi tirature e di stampa digitale per quelle minori».

Ambiente

Una storia di successo iniziata con una particolare attenzione, oltre che alle soluzioni tecnologiche innovative, anche all’ambiente. Anzitutto con la scelta (in largo anticipo sulle previsioni normative) di carta riciclata e certificata Fsc, cui si è aggiunta negli anni la sostenibilità anche sul piano energetico, con l’introduzione sin dal 2012 di un impianto fotovoltaico. Ma che non trascurò, sin dalle fondamenta, di coniugare efficienza e estetica: lo stabilimento – a poche decine di metri dal casello autostradale di Rovato – porta la firma dell’ingegner Lamberto Cremonesi (lo stesso cui si devono gran parte delle stazioni del metrò cittadino e del termoutilizzatore).

«Se state leggendo queste righe, qualcosa ci dice che la nuova rotativa ha cominciato a girare» scriveva il GdB sull’edizione del 20 aprile di 25 anni fa. Se avete letto quelle precedenti, chiosiamo noi oggi, vuol dire che quelle rotative da 25 anni, non hanno mai smesso di girare e continuano a farlo, moltiplicate nel numero, in un interrotto processo al servizio dell’informazione e dei bresciani.