Cos’è e come si fa il compostaggio domestico
Il Comune di Brescia da alcuni mesi ha introdotto il servizio di raccolta del verde porta a porta per tutta la città. Contestualmente l’Amministrazione ha deciso di promuovere anche la pratica del compostaggio domestico o «autocompostaggio».
Cos’è il compost
Il compost è un fertilizzante organico ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici. Per ottenere il compost si utilizza il compostaggio, un processo biologico di stabilizzazione aerobica (necessità di ossigeno) dei rifiuti organici. Gli scarti organici grazie all’azione di batteri, funghi e insetti contenuti nel terreno, si decompongono trasformandosi in soffice terriccio ricco di humus.
Le tecniche
A livello domestico si utilizzano due tecniche di compostaggio: il cumulo o la buca e l’utilizzo del composter. L’ubicazione più indicata è un angolo del giardino o dell’orto adatto ad ospitare il cumulo (o in cui fare una buca) o il contenitore. È preferibile scegliere una zona riparata da piante a foglia larga, che favoriscono l’ombreggiamento in estate e lasciano filtrare i raggi solari in inverno.
«Alla base del cumulo o sul fondo del composter, a diretto contatto con il terreno, va distribuito uno strato di 10-20 cm di materiale legnoso sminuzzato grossolanamente o di paglia, per permettere la penetrazione di aria anche dal fondo e il drenaggio dei percolati eventualmente prodotti», precisa Aprica.
Cosa utilizzare
È importante sapere quali sono gli scarti organici da utilizzare per formare il compost: non tutti, infatti, hanno le stesse potenzialità di decomposizione e la stessa efficacia fertilizzante. Ci sono sostanze, ad esempio, che si trasformano più lentamente di altre.
Per creare un buon compost si possono utilizzare gli avanzi della frutta e cibo sia cotti che crudi, filtri di tè e fondi di caffè, rifiuti in carta come tovaglioli e sacchetti (anche unti), piante da vaso, fiori e terriccio, letame, peli, piume, trucioli di legno, fogliame (sminuzzato per abbreviare i tempi di decomposizione) ed erba tagliata (appassita e a piccoli strati), scarti dell’orto, siepi opportunamente sfibrate, piante senza semi, cenere.
In piccola quantità si possono inserire avanzi di pesce, carne e salumi (se si coprono con un po’ di terra si evita di attirare insetti e animali indesiderati), croste di formaggio, sterco di maiali e di altri animali, foglie di castagno, pioppo, noce, betulla, acacia e magnolia, erba tagliata, erbacce con semi.
Non possono invece far parte del materiale per formare il compost noccioli e gusci di noce, bucce di agrumi, ossa, carne e pesce in grande quantità, contenitori in cartone accoppiato, carta inchiostrata, patinata o plastificata, filtri di aspirapolvere, olio, gomma, tessuti sintetici, fogliame stradale, tessuti in fibra naturale, lino, canapa, cotone, lana (sono biodegradabili, ma spesso tinti con coloranti sintetici e quindi lentamente decomponibili), piante malate e trattate con pesticidi e plastiche biodegradabili.
Vantaggi e inconvenienti
I rifiuti organici e vegetali rappresentano più di un quarto dei rifiuti prodotti dagli abitanti della città: poterli recuperare attraverso il compostaggio domestico produce alcuni vantaggi. Si possono gestire meglio i rifiuti di casa, riducendo l’utilizzo dei cassonetti e dei conferimenti degli scarti da giardino. si inquina meno e si ottiene un fertilizzante per l’orto e i fiori. E, diminuendo la quantità dei rifiuti, diminuiscono anche le spese la loro gestione.
Durante il processo di compostaggio possono insorgere alcune problematiche. In caso di formazione di cattivi odori si può aggiungere una certa quantità di scarti carboniosi (foglie secche, paglia) e rivoltare/arieggiare completamente il materiale. In casi di presenza di topi o altri animali simili, dovuta all’accumulo di materiali freschi non coperti e poco adatti al processo, si deve coprire subito il materiale fresco con altro materiale già compostato o con del semplice terriccio.
I tempi
Il compost di divide in tre tipologie: fresco, pronto e maturo. Quello fresco ha un età compresa tra i 2 e i 4 mesi e può essere utilizzato sulle aiuole, nell’orto, alla base degli alberi, preferibilmente in autunno, incorporandolo nei primi centimetri del terreno, o nella tarda primavera, quando le piante sono già in fase di vegetazione avanzata.
Il compost pronto ha un età compresa tra i 6 ed i 9 mesi: ha un minore effetto concimante, ma una migliore stabilizzazione. Può essere impiegato sia sul terreno dell’orto per la sua fertilizzazione, che su quello del giardino in preparazione della semina o del trapianto.
Dopo 9-12 mesi si otterrà un compost che può essere definito maturo. Durante questo lasso di tempo si verifica una riduzione di peso del 50% rispetto ai rifiuti iniziali ed una diminuzione di volume variabile tra il 30 ed il 40%. Il compost maturo è idoneo per l’impiego come substrato colturale per la coltivazione delle piante in vaso e può essere distribuito in qualsiasi stagione sul terreno nudo, dell’orto e del giardino, in uno strato di alcuni centimetri di spessore che verrà poi leggermente interrato.
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