Corte Franca, per l’area del Number One futuro da zona residenziale
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Il Monte Alto e lo stop alla viticoltura in quota per preservarne l’orografia e la naturalità, l’area industriale-artigianale dell’ex Vela e quella del Number One con nuovi progetti residenziali e commerciali sono tra i punti principali contenuti nella variante al Pgt del Comune di Corte Franca il cui principio si può sintetizzare con la frase «Il suolo come una risorsa economica, ma anche sociale e culturale per l’intera comunità che lo abita».
Tra le aree urbane da rigenerare, quelle più impattanti sul territorio sono l’ex Vela e la zona del Number One, la prima occupa una superficie di circa 170mila metri quadrati ed è abbandonata da un decennio; la seconda - è l’obiettivo della riconversione in zona residenziale - aumenterà la qualità della vita della comunità.
Sullo sviluppo sostenibile e la riduzione del consumo di suolo si sono espressi anche i gruppi di opposizione, «Uniti per Corte Franca» e «Diego Orlotti sindaco»: «L’effetto di nuovi ambiti sarà un possibile incremento di 965 abitanti a CorteFranca di cui 445 all’interno dell’area del Number One e 330 nell’ex Vela – sottolinea Dario Lazzaretti –: attenzione però, perché in questi due comparti manca uno studio della viabilità che invece è imprescindibile visto che entrambi si affacciano sulla spXI Iseo-Rovato, già molto trafficata. Inoltre sono da considerare i sottoservizi come le fognature e il verde pubblico che verrà ceduta al Comune con conseguenti costi di manutenzione».
«Manca un piano economico della variante perché non si conoscono i costi di realizzazione, né quelli futuri per pianificare opere ed interventi necessari per il Comune» sostiene invece il consigliere Giovanni Sorteni.
L’assessora all’Urbanistica Sara Franzoni replica con fermezza: «Per lo sviluppo di un turismo sostenibile è stato affrontato in maniera organica il tema della mobilità, andando ad individuare una rete ciclabile capillare in grado di interconnettere Corte Franca ai Comuni limitrofi e interconnettere fra loro le quattro frazioni». «Peccato - ribatte Elena Bonomelli - che non vengano mantenute in uno stato decoroso quelle di via Roma e via Provinciale».
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