Corruzione e politica, i fondi Pnrr fanno gola alla criminalità

Elio Montanari
Le organizzazioni mutano e utilizzano a proprio vantaggio le novità tecnologiche
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L’immissione nel sistema economico di una considerevole quantità di risorse finanziarie derivanti dal Pnrr, se da un lato rappresenta un’occasione di sviluppo, dall’altro offre opportunità alle organizzazioni criminali, interessate a inserirsi nei settori che più beneficiano di commesse pubbliche e a condizionare, tramite varie forme di corruzione, l’attività delle Amministrazioni pubbliche.

L’operatività delle società collegate a persone contigue ad ambienti di criminalità organizzata non si discosta da quella ordinaria dei settori di appartenenza, corroborando l’ipotesi investigativa formulata dalla Uif, di una completa «mimetizzazione» nel tessuto economico e imprenditoriale. Tali imprese accedono al credito bancario e a contributi di natura pubblica non solo per finalità di riciclaggio, bensì per un ampio controllo e penetrazione sul territorio. Nell’analisi si conferma l’interesse delle mafie per la partecipazione a bandi per la concessione di beni demaniali, spesso ottenuti tramite operazioni contrattuali complesse e con l’interposizione di società appositamente costituite. Interessi continuano a essere riscontrati anche nel settore delle energie rinnovabili, sia nelle fasi connesse all’acquisto delle aree da destinare agli impianti sia nelle attività di progettazione e costruzione.

La corruzione è uno dei mezzi con cui la criminalità organizzata si infiltra nel mondo politico e amministrativo, condizionandone le scelte. Nei procedimenti investigativi emerge spesso la presenza di figure rientranti nella definizione più ampia di persona politicamente esposta (Pep): le imprese aggiudicatrici di appalti sovente trasferiscono fondi a favore di soggetti collegati a personaggi politici; denaro contante, ma anche forme di «remunerazione» della corruzione legate al pagamento di utilità di varia natura, come viaggi e beni di lusso.

Le strategie adottate dalle mafie sono in costante affinamento e le organizzazioni criminali sono in continua mutazione, pronte a cogliere le evoluzioni normative e tecnologiche nel sistema finanziario e di sfruttarle a proprio vantaggio, come testimonia il ricorso a piattaforme digitali per l’utilizzo di servizi finanziari e di pagamento e per l’accesso a misure di agevolazione pubblica. La ’ndrangheta ad esempio utilizza centri di competenza in materia finanziaria e di crypto assets diretti alla realizzazione di complesse operazioni di riciclaggio. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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