Corruzione e politica, i fondi Pnrr fanno gola alla criminalità
L’immissione nel sistema economico di una considerevole quantità di risorse finanziarie derivanti dal Pnrr, se da un lato rappresenta un’occasione di sviluppo, dall’altro offre opportunità alle organizzazioni criminali, interessate a inserirsi nei settori che più beneficiano di commesse pubbliche e a condizionare, tramite varie forme di corruzione, l’attività delle Amministrazioni pubbliche.
L’operatività delle società collegate a persone contigue ad ambienti di criminalità organizzata non si discosta da quella ordinaria dei settori di appartenenza, corroborando l’ipotesi investigativa formulata dalla Uif, di una completa «mimetizzazione» nel tessuto economico e imprenditoriale. Tali imprese accedono al credito bancario e a contributi di natura pubblica non solo per finalità di riciclaggio, bensì per un ampio controllo e penetrazione sul territorio. Nell’analisi si conferma l’interesse delle mafie per la partecipazione a bandi per la concessione di beni demaniali, spesso ottenuti tramite operazioni contrattuali complesse e con l’interposizione di società appositamente costituite. Interessi continuano a essere riscontrati anche nel settore delle energie rinnovabili, sia nelle fasi connesse all’acquisto delle aree da destinare agli impianti sia nelle attività di progettazione e costruzione.
La corruzione è uno dei mezzi con cui la criminalità organizzata si infiltra nel mondo politico e amministrativo, condizionandone le scelte. Nei procedimenti investigativi emerge spesso la presenza di figure rientranti nella definizione più ampia di persona politicamente esposta (Pep): le imprese aggiudicatrici di appalti sovente trasferiscono fondi a favore di soggetti collegati a personaggi politici; denaro contante, ma anche forme di «remunerazione» della corruzione legate al pagamento di utilità di varia natura, come viaggi e beni di lusso.
Le strategie adottate dalle mafie sono in costante affinamento e le organizzazioni criminali sono in continua mutazione, pronte a cogliere le evoluzioni normative e tecnologiche nel sistema finanziario e di sfruttarle a proprio vantaggio, come testimonia il ricorso a piattaforme digitali per l’utilizzo di servizi finanziari e di pagamento e per l’accesso a misure di agevolazione pubblica. La ’ndrangheta ad esempio utilizza centri di competenza in materia finanziaria e di crypto assets diretti alla realizzazione di complesse operazioni di riciclaggio.
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