Il coro Alte Cime: «Purtroppo non saremo ai funerali di papa Francesco»

L’emozione racchiusa in un ricordo già di per sé molto forte ha assunto una nota di profonda malinconia con la scomparsa di Papa Francesco.
Era il 24 aprile dell’anno scorso quando il coro Ana della sezione di Brescia «Alte Cime» cantava all’inizio dell’udienza papale in piazza San Pietro, a Roma, per incontrare subito dopo il pontefice. Un’esperienza senza dubbio unica e indimenticabile che rimarrà impressa in modo indelebile nelle menti e nei cuori degli alpini con la passione per il canto.
Nel corso dell’esibizione finale insieme ad altre delegazioni, i componenti del coro alpino bresciano sono saliti sul palco e hanno cantato «Il testamento del capitano», un brano molto apprezzato dal papa, che - aveva rivelato - la cantava a Buenos Aires, nella sede delle Penne nere, e negli ultimi anni l’aveva citata in più occasioni.
Ma l’emozionante giornata dell’ensamble bresciano non era ancora finita: al Pontefice avevano poi consegnato il quarto cd del coro, il guidoncino con tutti i nomi dei coristi e una lettera.
Papa Bergoglio, in risposta, aveva detto ai 26 coristi delle Penne nere «Continuate a cantare per la pace. Pregate per me». La preghiera degli Alpini, da lunedì, è ininterrotta e molto sentita. Con un pizzico di rammarico.
«Purtroppo per noi non sarà possibile partecipare a Roma ai funerali - spiega il direttore del coro «Alte Cime», Gianmario Gerardi -, anche se siamo tristi e con un ricordo ancora molto vivo: l’esperienza che abbiamo vissuto un anno fa a Roma è stata straordinaria e non ci abbandonerà mai».
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