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Corda Molle, Vizzardi: «La Regione si attiverà per gratuità o sconti»

La Redazione Web
Il consigliere regionale di Azione è soddisfatto: «Richieste parzialmente accolte: siamo contenti, ma con l’occhio vigile»
Un tratto della Corda Molle - © www.giornaledibrescia.it
Un tratto della Corda Molle - © www.giornaledibrescia.it
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«Oggi è stato accolto e approvato, seppur con qualche modifica, il nostro Ordine del Giorno che chiedeva la gratuità della Corda Molle o quanto meno la previsione di misure compensative alternative». Esprime così la sua soddisfazione Massimo Vizzardi, consigliere regionale di Azione: «Rispetto a quanto chiesto, l’assessore Terzi ha fatto una controproposta nella quale gli impegni da noi proposti sono stati ridotti in modo evidente ma comunque in parte accettati: Regione ora dovrà attivarsi nei confronti del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con tutti gli strumenti e le modalità possibili, perché sia mantenuta la gratuità della Corda Molle anche per gli anni successivi al 2024 o, quantomeno, per ottenere sconti per residenti e pendolari. È stata anche accolta la richiesta d’istituire un monitoraggio costante della situazione in accordo con la Provincia di Brescia con la quale costruire una collaborazione proficua e operativa anche per la ricerca di possibili soluzioni».

Due le richieste ritenute «fondamentali» da Vizzardi che la Regione ha invece deciso di non accogliere: «Intervenire con risorse regionali a garanzia della gratuità e potenziare la viabilità pubblica sul territorio. Il potenziamento della Corda Molle ha di fatto inglobato la Sp19, sottraendo - se il pedaggio entrerà in vigore - un'importante arteria alla pubblica circolazione.

Siamo quindi contenti per il parziale risultato positivo ma con l’occhio vigile. Togliere una strada gratuita così importante per la viabilità bresciana in favore di una strada a pagamento, per quanto più moderna, creerà un grandissimo disagio ai cittadini: faremo tutto quanto possibile perché ciò non avvenga.

Siamo molto concentrati sui temi che riguardano il trasporto pubblico, che sia ferroviario o su strada, poiché nella nostra idea di Lombardia il collegamento e la connessione tra luoghi e persone sono la base per potersi considerare davvero la prima regione d’Italia. La figura del pendolare non deve più essere paragonata al massimo delle sfortune a causa dei viaggi della speranza così come avere delle strade moderne e ben tenute non deve corrispondere ad un ulteriore contributo dei privati cittadini.

Ricordiamoci sempre che quando parliamo di gratuità nei servizi stiamo parlando di compensi che già corrispondiamo attraverso il pagamento delle tasse quindi non esiste che a fronte di tasse già molto alte, in Lombardia, per avere dei buoni servizi si debba pagare ulteriormente».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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