Corda Molle, i sindaci bresciani: «Regione supporti i territori»

Un fronte politico nel quale anche la Regione deve fare la sua parte, scegliendo di supportare i territori. L’appello alla Lombardia – e, in particolare all’assessore alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi – a mettere in campo un impegno più incisivo e a svolgere un ruolo ponte proattivo con il Ministero per evitare la futura introduzione del pedaggio lungo la Corda Molle, arriva sulla scia delle audizioni di questa mattina nella V Commissione regionale, quella dedicata, appunto, a Territorio, infrastrutture e mobilità.
A presenziare, oltre all’assessore Terzi e ai membri di diritto, sono stati i sindaci Fabrizio Scuri (Cazzago San Martino), Filippo Spagnoli (Montirone) e Renato Pasinetti (Travagliato), insieme al consigliere provinciale Paolo Fontana, che detiene la delega alle Infrastrutture: loro hanno chiesto alla Regione un maggior supporto.
Il confronto in Commissione è nato sulla scia delle due richieste, presentate separatamente, dal vicepresidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono (Pd) e dal consigliere Massimo Vizzardi (Misto).
Il centrodestra
«Il tema della mobilità e delle infrastrutture è sempre complesso: conciliare le esigenze del territorio con quelle dei concessionari richiede attenzione, trasparenza e spirito di collaborazione. È necessario garantire un equilibrio che tuteli i cittadini senza compromettere la sostenibilità delle opere realizzate» hanno commentato a margine dell’audizione i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Giorgio Bontempi, Diego Invernici e Carlo Bravo.
Il tratto in questione è percorso mediamente da oltre 22.000 veicoli al giorno, con alcune stime che superano i 40.000. L’introduzione di un pedaggio – 0,10 euro per le auto e 0,24 euro per i mezzi pesanti – sta già generando effetti collaterali: oltre 20.000 veicoli eviterebbero il tratto, riversandosi sulle strade locali, con impatti su viabilità, sicurezza e qualità della vita. Si stimano fino a 9 milioni di euro di entrate annue solo su 10 km.
«Chiediamo – dicono Bontempi, Invernici e Bravo – dati puntuali e aggiornati sui flussi di traffico, così da poter proporre le migliori alternative. L’obiettivo è duplice: tutelare le esigenze di chi ha investito risorse nell’opera e garantire un sistema viario funzionale e sostenibile per le decine di migliaia di utenti quotidiani. Fratelli d’Italia continuerà a lavorare per trovare soluzioni eque, condivise e orientate al bene comune».
Il Partito Democratico
«Sul pedaggio del raccordo autostradale della Corda Molle siamo lontani dalla soluzione. Dovere della Regione è farsi parte attiva» ha detto il vicepresidente del consiglio regionale Emilio del Bono (Pd). L’introduzione del pedaggio rischia di essere una frenata per il sistema produttivo, visto che l’infrastruttura in questione si snoda per 30 chilometri, tra Ospitaletto e Montichiari, e ha un impatto significativo su un’area in cui gravitano 400mila persone.
«Purtroppo – sottolinea Del Bono – dall’audizione è emerso che non c’è una reale interlocuzione tra autonomie locali e ministero dei Trasporti. Gli unici dati sui flussi a disposizione degli enti locali sono quelli forniti dal Concessionario, Autovia padana, dati sui quali è stato elaborato il Piano economico finanziario (Pef), il che indebolisce la loro posizione nella trattativa. Per questo serve un intervento proattivo della Regione. Non basta certo la lettera inviata al ministero dei Trasporti lo scorso settembre, in cui si informava dell’approvazione di un ordine del giorno che chiedeva l’impegno per l’abolizione del pedaggio. Alla Regione si chiede di impegnarsi con tutto il suo peso politico con la stessa determinazione mostrata per ottenere la riduzione dei pedaggi sulle tangenziali di Como e Varese».
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