Verso il 2030: il tram di Brescia a confronto con Bologna, Bordeaux e Graz

Si è parlato delle diverse esperienze oggi durante un convegno organizzato da Comune e da Brescia Mobilità all’auditorium di Santa Giulia per fornire ai cittadini tutti gli elementi per comprendere il progetto
Il rendering del tram di Brescia nelle vie della città
Il rendering del tram di Brescia nelle vie della città
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Manca ancora un anno all’avvio dei lavori ma il tram di Brescia ha già fatto un viaggio nel futuro a rotaie guardando alle esperienze di Bologna, Bordeaux e Graz. Le presentazioni di realtà italiane ed europee che hanno scelto di investire sui sistemi tranviari sono state al centro del convegno organizzato oggi pomeriggio dal Comune e da Brescia Mobilità all’auditorium di Santa Giulia, gremitissimo per l’occasione. Obiettivo: fornire tutti gli elementi per comprendere appieno il valore di un progetto che cambierà il volto anche della nostra città nei prossimi anni.

Negli ultimi mesi «sono stati fatti significativi passi avanti – riferisce in apertura il vicesindaco Federico Manzoni –: il 24 giugno c’è stata la delibera del Consiglio comunale, a cui ha fatto seguito il bando di gara da Brescia Mobilità». Se tutto andrà bene il tram sarà operativo nell’aprile 2030. «È stato il successo della metropolitana – prosegue il numero due della Loggia – a spingerci a investire su un trasporto pubblico sempre più efficiente. Con la linea Pendolina-Fiera andremo a servire altri quartieri intercettando anche gli utenti che dalla provincia vengono in città. Non solo: il tram sarà altresì un veicolo fondamentale di trasformazione urbana».

  • Il convegno sul tram all'auditorium Santa Giulia
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A Bologna

Questo è quello che si attendono anche a Bologna, dove sono già partiti i cantieri di ben due linee (nel capoluogo emiliano la metro non c’è). L’assessore locale Valentina Orioli nel suo intervento si focalizza su uno degli aspetti fondamentali per la realizzazione della rete tranviaria sia per Bologna sia per Brescia: «La partecipazione di tutta la città a un progetto che, andando incontro alle esigenze di trasporto dei cittadini in integrazione con gli altri mezzi di mobilità, possa andare incontro in maniera fattiva ai reali bisogni delle persone attraverso tre parole chiave: riqualificare, condividere e convivere».

A Bordeaux

A Bordeaux invece il tram è già operativo da diversi lustri, ma la rete continua a espandersi, «portando molteplici benefici in termini di risparmio di tempo negli spostamenti, riduzione dell'inquinamento, del traffico e dello stress da questo provocato nelle persone», come rimarca in collegamento dalla Francia Aurélie Hervé. Ora, aggiunge, «grazie alla riprogettazione dello spazio pubblico abbiamo una città più interconnessa, pulita, sicura, anche per chi si sposta a piedi o in bicicletta». Non solo: «Questa infrastruttura vanta una flessibilità tale da portarla a essere predisposta per ulteriori sviluppi, adattandosi alle reali necessità della città».

Nel caso dell’austriaca Graz la rete tranviaria è diventata addirittura asse portante dello sviluppo cittadino: questo perché, rileva Andreas Solymos, «unisce le zone in modo rapido e conveniente, con una particolare attenzione non solo a sedi universitarie e ospedali, ma anche a centri commerciali e nuove aree residenziali».

Il punto su Brescia

Dopo il viaggio virtuale in Italia e in Europa, il rientro a Brescia per parlare di tutte le potenzialità del nostro tram, «che sarà anche occasione di riqualificare il tessuto urbano», come osserva Alessandro Marini, alla sua prima uscita pubblica da presidente di Brescia Mobilità. Marini ha fornito informazioni relative al percorso, ai convogli, alle tempistiche di realizzazione, e si è concentrato sull’importanza della scelta dell’infrastruttura all’interno dello scenario globale della mobilità urbana nonché sui benefici che il tram porterà in relazione «agli obiettivi trasportistici di incremento dell’utilizzo del Tpl, al ripensamento dello spazio urbano, alla diminuzione dell’inquinamento. Brescia diventerà sempre più attrattiva».

«L’obiettivo – sottolinea la sindaca Castelletti, a cui sono state affidate le conclusioni – è migliorare sempre di più la qualità della vita nella nostra città, e questo passa anche da un sistema di trasporto pubblico efficiente. Oggi siamo tutti orgogliosi della metropolitana, domani lo saremo anche del tram». Della prima linea come «dei successivi sviluppi che stiamo già progettando». La prima cittadina non nasconde che i cantieri porteranno alcuni disagi: «Proprio per questo serve un percorso da fare tutti insieme, con trasparenza e partecipazione. Il tram vince se c’è una fitta alleanza nella città».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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