Controlli di vicinato operativi in cinque quartieri di Brescia

Daniela Zorat
Attivi a Caionvico, in via Cremona, Corsica, Grazzine e al Don Bosco. La Loggia: «No a sceriffi e ronde»
  • La presentazione dei gruppi per il controllo di vicinato
    La presentazione dei gruppi per il controllo di vicinato - Comune di Brescia
  • La presentazione dei gruppi per il controllo di vicinato
    La presentazione dei gruppi per il controllo di vicinato - Comune di Brescia
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    La presentazione dei gruppi per il controllo di vicinato - Comune di Brescia
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Si definiscono «gli occhi delle forze dell’ordine» sul territorio, attenti a comportamenti o presenze sospette che comunicano al proprio coordinatore, il quale, a sua volta, avvisa il commissario della Polizia locale.

Sono cinque (con altri due in fase di costituzione) i gruppi di «Controllo di vicinato» nati in alcuni quartieri della città dopo le quindici assemblee pubbliche di presentazione del progetto avviato dopo la firma del protocollo tra Comune e Prefettura nel 2022.

I quartieri

Il primo a sorgere è stato il gruppo «Sardegna-Sostegno-Corsica» nel quartiere Don Bosco, seguito da «Bosco di via Corsica», «Caionvico Sud», «Cremona-Boves» e «Grazzine-Righetti» per una cinquantina di volontari che segnalano situazioni inusuali, comportamenti sospetti e altro per prevenire eventuali reati. E là, dove sono attivi i gruppi, la Loggia ha posizionato appositi cartelli che avvisano della presenza di questi «occhi» scrupolosi.

«La Lombardia è tra le regioni più colpite da furti e rapine in casa, e Brescia è al quinto posto - ha ricordato la sindaca Laura Castelletti citando il report dell’Osservatorio sulla sicurezza della casa -. Abbiamo chiesto una maggior presenza sul territorio da parte del governo e dello Stato; ciò che possiamo fare è incrementare la presenza della Polizia locale, creare occasioni di incontro negli spazi pubblici, ma anche i cittadini devono fare la loro parte e anche aiutarsi. È così che è nato il Controllo di vicinato. Che di fatto consiste nel rimettere una rete protettiva al nostro essere comunità».

«Ad oggi con i commissari capo Natoli e Vecchi - ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Muchetti - abbiamo tenuto 15 assemblee pubbliche per spiegare il funzionamento dei gruppi, altre sei sono in programma. E vi hanno partecipato circa 700 persone. Ma non si organizzano ronde, non vogliamo eroi o sceriffi, solo cittadini che alzano lo sguardo e segnalano». Anche perché quando si è in emergenza si deve sempre chiamare il 112.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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