CronacaGarda

Contro le «specie aliene» la legge obbligherà a sanificare le barche del Garda

Simone Bottura
Veneto, Lombardia e Trentino sono unite per evitare che molluschi e alghe alterino le acque
Carene, ancore e motori possono ospitare le specie aliene
Carene, ancore e motori possono ospitare le specie aliene
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Passi avanti verso la legge sulla sanificazione delle carene e dei motori della barche che arrivano sul Garda da altri bacini. L’obiettivo è proteggere l’ecosistema locale da attacchi «alieni». La norma, auspicata da tempo, sta facendo il suo iter, come annuncia il vice presidente della Comunità del Garda Filippo Gavazzoni: «Siamo ormai prossimi alla prima legge in Italia su questo tema».

La proposta di legge è già stata recepita della Regione Veneto, con Gavazzoni che ha relazionato davanti la II Commissione Consiliare.

«Recentemente - aggiunge il vicepresidente della Comunità - si è avviato anche il tavolo in Regione Lombardia e a breve sarà coinvolta la Provincia Autonoma di Trento, dove spero di chiudere questo percorso senza ulteriori rallentamenti».

L’iter, proprio per il carattere interregionale della norma, è complesso. Ma la strada è segnata.

Obiettivi

Sanificare carene e motori è un’esigenza improrogabile per il Garda, il lago italiano ed europeo che vanta un record negativo: è quello in cui è accertata la presenza del maggior numero di specie acquatiche alloctone, cioè aliene, provenienti da altri territori, colonizzatrici. Erano 42 (23 pesci, 15 invertebrati, 3 macrofite e una macroalga) fino a qualche tempo fa.

Sono diventate 43 dopo l’arrivo, accertato nel 2022 dalla Fondazione Edmund Mach, della «Dreissena bugensis», un mollusco originario del Mar Nero. La prima catalogazione è avvenuta a Brenzone e Bardolino, sulla riviera veneta. È una specie altamente invasiva: sul lago di Costanza è stata in grado di soppiantare anche le specie aliene precedentemente presenti, colonizzando velocemente l’intero ambiente.

Ebbene, non essendoci immissari nel Garda a contatto con laghi o fiumi precedentemente contaminati, l’arrivo di questa specie è senz’altro avvenuta tramite carene, motori, ancore, cime o acque di sentina contaminate provenienti da altri bacini.

È una storia vecchia. Si pensa che le prime specie aliene individuate sul Garda a partire dagli anni ‘70 siano arrivate con le prime barche dei turisti stranieri forse già dagli anni ‘50. Così è stato per la Dreissena polymorpha, la «cozza zebra», tra le specie più invasive al mondo, o le Corbicule, vongole d’acqua dolce, o ancora il Dikerogammarus villosus, gamberetto originario del Caspio, e altre specie. Eradicarle è impossibile, ma quanto meno si potrebbero evitare nuove invasioni, sempre più probabili in un mondo globalizzato. Come? Appunto sanificando i natanti che arrivano da fuori prima di farli navigare nel Garda.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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