Contro i tagli alla metro la maggioranza punta al pressing bipartisan
La maggioranza in Loggia presenterà un ordine del giorno o una mozione in Consiglio comunale per sostenere la posizione della sindaca, Laura Castelletti, contro il taglio da un milione di euro all’anno di fondi statali per la gestione della metropolitana – una decurtazione, da 9 a 10 milioni di euro, ancora allo stato di ipotesi, delineata in una tabella della manovra – e invita la minoranza a sottoscriverlo, facendo fronte comune come già avvenuto per la chiusura della sede bresciana della Banca d’Italia.
La convenzione decennale
La norma con la quale lo Stato ha sottoscritto l’impegno nelle spese gestionali della metropolitana è l’esito di un emendamento bipartisan dei parlamentari bresciani alla legge di Bilancio 2021 e di una convenzione dei durata decennale stipulata su questa base dalla Loggia con il Ministero. «Il taglio – ricorda Roberto Omodei, capogruppo del Pd – ha un orizzonte che va fino al 2021. Ricordiamo che la convenzione nasce per correggere la stortura del mancato contributo chilometrico della Regione».
E prosegue: «Questo Governo ha fatto dell’autonomia un cavallo di battaglia ma ha già fatto tagli agli enti locali nella prossima legge di Bilancio. Questa ulteriore sforbiciata li penalizza ulteriormente. Nella mozione o ordine del giorno chiederemo al Governo di rivedere questa scelta. Se ci fosse accordo con la minoranza potrebbe andare già nel Consiglio del 28 novembre».
Un taglio «politico»
Il taglio, per la maggioranza, sarebbe «di colore politico e strumentale», visto che a Roma governa il centrodestra e a Brescia il centrosinistra. «Ma ricordo che l’emendamento bipartisan alla Camera partì anche per iniziativa di Simona Bordonali quando il Governo era di centrosinistra – precisa Francesco Patitucci (Lista Civica Laura Castelletti sindaco) –. Adesso che il Governo è di centrodestra tagliano. Rolfi afferma che Bordonali non può incidere a Roma, ma nella maggioranza ci sono molti lombardi che evidentemente non stanno facendo l’interesse del territorio».
Francesco Tomasini (Azione-Italia Viva-+Europa) concorda: «Noi votiamo a livello nazionale guardando a quello che è giusto e non da chi proviene l’iniziativa. Invece qui tagliano fondi a Brescia perché c’è una maggioranza di centrosinistra. A Roma governa il centrodestra, ma non sono in grado di portare fondi sul nostro territorio».
Valentina Gastaldi (Brescia Attiva) sottolinea: «Il Governo finanzia opere mastodontiche come il ponte sullo stretto e taglia su quelle locali sulle quali invece dovremmo investire di più a beneficio dell’ambiente. Spero che nel futuro investiremo su strutture più leggere non dipendenti da fondi statali o regionali come pavimentazioni, zone 30 e piste ciclabili». Arshad Mehmood (Brescia Capitale) rimarca: «Questi tagli contraddicono gli impegni presi e rischiano di compromettere i progressi in termini di mobilità sostenibile e qualità della vita». Francesco Catalano (Al lavoro con Brescia) pone l’accento sulle posizioni sull’ambiente del centrodestra che definisce «strumentali». «In un momento di grave crisi climatica tagliare sul trasporto pubblico vuol dire quasi negare il problema», chiarisce.
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