Il primo Consiglio provinciale dopo le deleghe: si parla di bilancio

All’ordine del giorno ci sono anche Documento unico di programmazione, programma di attività e bilancio dell’Ufficio d’ambito di Brescia, e le modifiche allo statuto della società Autostrade Padane Spa
Il primo Consiglio provinciale dopo le deleghe - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il primo Consiglio provinciale dopo le deleghe - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Non è il primo di questa nuova legislatura, ma è il primo dopo il de profundis delle larghe intese: il Consiglio provinciale è convocato alle 14.30 di oggi a Palazzo Broletto, a dieci giorni esatti dall’incontro della rottura definitiva che ha lasciato le coalizioni (e i partiti) con i nervi a pezzi e più di qualche ferita aperta.

All’ordine del giorno della seduta (che è possibile seguire in diretta streaming) ci sono Documento unico di programmazione, programma di attività e bilancio dell’Ufficio d’ambito di Brescia, le modifiche allo statuto della società Autostrade Padane Spa ma, soprattutto, lo schema del bilancio di previsione 2025-2027.

Un passaggio fondamentale quello del bilancio: l’ente, infatti, finora sta procedendo in esercizio provvisorio. Significa che la spesa è organizzata per dodicesimi (tradotto: si prende la previsione contenuta nello schema contabile dell’anno precedente e la si divide per dodici mesi, il risultato rappresenta il tetto di spesa mensile), senza possibilità di variazioni invece indispensabili nel quadro generale dell’amministrazione.

E questo proprio per effetto di una trattativa politica infinita, un tira e molla tra le compagini che si è trascinato per oltre quattro mesi dalla data del voto del 29 settembre che ha disegnato la nuova Aula del Broletto. Un teorema di negoziati poi naufragati rovinosamente il 7 febbraio, fino ad arrivare, lunedì 10, alla consegna delle deleghe, da parte del presidente Emanuele Moraschini, ai soli consiglieri di centrodestra.

Corte tributaria

Dopo il via libera al Dup e al Bilancio di previsione, arrivato a maggioranza e con il voto di astensione dell’opposizione di centrosinistra, il consigliere Filippo Ferrari (Pd) ha presentato una mozione per portare sul tavolo provinciale il caso dell’ipotesi di chiusura della sede della Corte tributaria di Brescia.

L’impegno (accolto) è a dare mandato al presidente «in coordinamento con i principali attori economico-finanziari e istituzionali provinciali, ad intervenire presso il ministero dell’Economia e delle Finanze e in tutte le sedi opportune, affinché la decisione di eliminare la sede bresciana della Corte di Giustizia Tributaria sia stralciata». Un sì, quello alla mozione, arrivato in fondo a una breve polemica per l’uscita dall’aula di tre consiglieri del centrodestra.

Mobilità

Il Broletto realizzerà un Piano provinciale della mobilità pubblica. A proporlo, attraverso un emendamento al Documento unico di programmazione votato all’unanimità dal Consiglio, è stato il consigliere Andrea Curcio (Pd). «Il trasporto pubblico locale verso la provincia oggi è in forte sofferenza – ha spiegato il consigliere dem –. Per questo serve lavorare a uno studio approfondito: per mettere poi successivamente a terra un piano che, sulla base dell’analisi dei flussi del traffico in ingresso e in uscita dalla provincia, punti al prolungamento delle linee del trasporto pubblico dal capoluogo agli altri Comuni».

Un input che il centrodestra accoglie con favore, per voce del vicepresidente e delegato alla Mobilità Fabio Rolfi, che premette: «Il trasporto pubblico è in difficoltà non solo per un problema di risorse, ma anche per la mancanza di autisti». Ma l’idea della programmazione è condivisa: «Vorrei raccogliere positivamente la sfida – conferma il vicepresidente –. Realizzare ex novo il Piano provinciale della mobilità sostenibile è un obiettivo molto ambizioso, un orizzonte di cui questa Amministrazione si vuole fare carico, anche sulla scia del piano di bacino e dei Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) in vigore nei Comuni, a partire da quello della città di Brescia. Sappiamo che è una sfida complicata e vogliamo lavorarci insieme».

Non sarà ovviamente un lavoro snello: l’arco temporale sarà quello dell’intero mandato. Ma alla fine anche la Provincia, come i Comuni e la Regione, avrà il suo Piano della mobilità.

Autostrade Padane

Passa subito all’unanimità la modifica dello statuto di Autostrade Padane, di cui la Provincia detiene il 23%. Un iter che si sta consumando in parallelo in Loggia e che, dopo il dibattito in Commissione, imprevisti permettendo, sarà sottoposto al placet del Consiglio comunale in programma il 28 febbraio.

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