Caso Singh, Bilancio e Piano Verde al centro del Consiglio comunale

Le dimissioni dell’ex consigliere tra i punti caldi della seduta di oggi in Loggia. In questo contenuto la diretta streaming
Palazzo Loggia, sede del Comune di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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La carne al fuoco è tanta e nel Consiglio comunale che prende il via alle 8.30 in Loggia si parte subito in quarta: il primo ordine del giorno vedrà infatti al centro la surrogazione dell’ex Consigliere Balwinder Singh, dimessosi dopo le accuse di maltrattamenti in famiglia. Ma scintille si attendono anche su altri fronti, a cominciare dal futuro dello stadio Rigamonti a Mompiano, al centro di un’interrogazione presentata dalla minoranza. E poi spazio alla votazione al Bilancio 2024 e all’approvazione del Piano del Verde voluto dall’Amministrazione Castelletti. 

Il subentro di Sai

L’assemblea si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di papa Francesco, con i consiglieri che su invito del presidente del Consiglio comunale Roberto Rossini si sono tutti alzati in piedi in sua memoria.
Poi subito la votazione per il subentro (surrogazione) di Federico Sai con 27 voti su 27 nel ruolo di consigliere comunale al posto di Balwinder Singh, dimessosi a seguito dell’inchiesta a suo carico sui possibili maltrattamenti nei confronti delle figlie. Sai, il più preferenziato dopo Singh nella lista Fabio Rolfi Sindaco (ora Brescia Civica in Loggia) e titolare di un’attività di ristorazione in città, è stato accolto dall’applauso dei presenti e dagli auguri di buon lavoro.

Traffico e parcheggi in centro 

Ancora una volta, partendo da un’interrogazione della minoranza relazionata da Michele Maggi, il parcheggio Vittoria e il traffico che si genera lungo via Gramsci per accedervi si sono riproposti tra i banchi in Loggia.

Alla richiesta di chiarimenti sulle possibili azioni da mettere in campo, nonché sulla possibilità di «spostare il parcheggio fuori dal centro, fuori dal ring» a detta del consigliere Fabio Rolfi, il vicesindaco e assessore alla Mobilità Federico Manzoni ha risposto annunciando «la discussione in Commissione, nelle prossime settimane, della petizione presentata nei mesi scorsi. È un tema complesso, in primis dal punto di vista tecnico, perché non è possibile distinguere vie di accesso diverse per abbonati e non abbonati». In attesa anche degli esiti dello studio sul tema annunciato dalla Loggia «resta un punto fermo – le parole di Manzoni –, e cioè che parte della soluzione è spostare l’asse su parcheggi di interscambio attorno al centro storico».

Stadio Rigamonti

Sul futuro dello stadio Rigamonti i toni cominciano a scaldarsi. «In un momento in cui il Brescia rischia di sparire dal calcio che conta è fondamentale parlare anche dell’aspetto infrastrutturale, non secondario per ottenere risultati sportivi importanti» evidenzia il capogruppo di Brescia Civica Massimiliano Battagliola.

Pronta la risposta di Manzoni: «Tutti abbiamo a cuore l’interesse Brescia Calcio, ma trovo un po’ forzato l’accostamento e la pretesa di mettere in relazione le performance della squadra e il futuro dello stadio». Sotto questo punto di vista però il vicesindaco evidenzia come «l’infrastruttura non sia attualmente inserita nel Piano di alienazione degli immobili». Leggasi: attualmente non è in vendita, per mancanza di interesse da parte di soggetti terzi.

Questo nonostante il Brescia Calcio, tramite la manifestazione dell’ottobre scorso, si fosse fatto avanti. La perizia del Comune l’ha però fatto retrocedere fino a portarlo a presentare un ricorso davanti al Tar contro le valutazione fatte dalla Loggia. «Non capisco però quale possa essere l’interesse legittimo leso – chiosa Manzoni –. Ad oggi inoltre non è ancora stata fissata l’udienza. Restiamo però aperti alla possibile vendita, così come a soluzioni alternative come la concessione per lungo tempo prevista dalla Legge stadi».

Piano del Verde

Con la presentazione del Piano del Verde l’assessore all’Ambiente Camilla Bianchi vuole proporre una nuova idea di città, «che parta dalle criticità del passato per dare un orizzonte comune verso il quale muoverci». Il complesso studio, che parte dai problemi atavici di Brescia – a partire da inquinamento dell’aria, isole di calore, rischio idrogeologico e idraulico –identifica nello specifico tre target: Brescia come città sana, come città sorgente, «non più e non solo spugna e oasi, ma anche capace di recuperare le acque a partire da quelle meteoriche, anche per nutrire verde urbano» rimarca Bianchi, e come città delle persone, con al centro gli spazi pubblici fruiti e fruibili.

Non tarda però ad arrivare la stilettata di Michele Maggi della Lega, che con toni sarcastici taccia il Piano «di dire tutto e il contrario di tutto. Si parla per esempio di deimpermeabilizzazione delle strade e poi si asfalta tutta la Greenway del Mella, si cita un vago Parco metropolitano di cintura perché si ha paura di chiamarlo col suo nome e cioè Parco regionale».
Oltre a ciò il consigliere critica «la totale assenza di una pianificazione finanziaria, non si dice nulla sui soldi stanziati. Alla fin delle finite, cosa avete fatto negli ultimi sei mesi per l’ambiente?».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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