Consigli di quartiere, domenica si vota: 439 i candidati, solo 4 gli under 18
Una domenica (si spera) all’insegna della partecipazione. Brescia è infatti chiamata al voto (dalle 8.30 alle 20.30) per il rinnovo dei Consigli di quartiere: a mettersi in gioco sono stati in 439 per 31 quartieri (per Sanpolino e Caionvico la chiamata alle urne è rinviata tra sei mesi per mancanza del numero minimo di candidati).
Le preferenze
I Consigli di quartiere sono stati istituiti nel 2014 dopo la soppressione nazionale delle Circoscrizioni, quella di domenica è quindi la terza consultazione (la seconda nel 2018); i quartieri sono stati suddivisi in zone (come si può vedere nella tabella qui a fianco), in ognuna delle quali è stato allestito un seggio. Potranno votare cittadini italiani e comunitari, con età non inferiore ai 16 anni, residenti nel quartiere al 15° giorno antecedente la data della consultazione. Per i cittadini extra comunitari è richiesto anche un periodo di residenza nel Comune non inferiore a 5 anni consecutivi, calcolati al 15° giorno antecedente la data della consultazione. Sulla scheda possono essere espresse una o due preferenze, nel secondo caso devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza, secondo l’ordine casuale riportato sulla scheda. Al termine delle votazioni ci saranno gli scrutini.
I temi
I Consigli di quartiere sono un presidio di comunità con numeri in crescita che ne testimoniano il successo: 1.174 segnalazioni solo nel 2023 (+150% rispetto al 2021) e 263 eventi organizzati (+212% rispetto al 2021). Il mandato che si inaugurerà di qui a qualche settimana vedrà al centro grandi temi: a partire da uno dei progetti che caratterizzerà il mandato della Giunta Castelletti, vale a dire il nuovo tram. Ma la mobilità non è il solo macro settore al centro della scena: questi saranno anche gli anni in cui si scriverà il nuovo Piano di governo del territorio.
Lo strumento urbanistico che ridisegna la città e le sue vocazioni vedrà i Cdq protagonisti, specie perché dovrà declinare in pratica uno dei capisaldi del mandato elettorale: la città dei 15 minuti. C’è poi la questione giovani. Con l’istituzione dei Consigli di quartiere, a debuttare a Brescia erano stati infatti anche il voto e la possibilità di candidarsi per i giovani dai 16 anni in su. In vista di domenica però a farsi avanti come candidati sono stati solo quattro under 18. Se invece guardiamo all’affluenza, nel 2018 a recarsi ai seggi per esprimere la propria preferenza erano stati solo 175 minorenni su 3.370 aventi diritto, il 5% ossia meno di uno su dieci.
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