Con teatro e musica le suore anziane ritrovano il bene donato

Paola Gregorio
Il progetto «Il dono ritrovato» propone alle religiose in pensione laboratori e attività: a promuoverlo sono Musical-Mente, Perlar, il Salterio e Oltrepassando, con un finanziamento di Fondazione della Comunità bresciana
Un momento del progetto - Foto Facebook Musical-mente
Un momento del progetto - Foto Facebook Musical-mente
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Le mani si sono unite in un dare e ricevere reciproco, nel segno del «grazie». Le ha intrecciate il progetto «Il dono ritrovato» dell’Associazione Musical-Mente in collaborazione con le associazioni Perlar, il Salterio e Oltrepassando, cofinanziato dalla Fondazione della Comunità bresciana, attraverso il Bando Reti di Comunità 2023 con 18.200 euro.

Il progetto

Il progetto, patrocinato dall’Usmi, Unione superiore maggiore d’Italia, è nato da un’idea di Paola Ceretta e Francesca Buzzi. Al centro ci sono religiose anziane e ammalate di istituti religiosi di Brescia e provincia che hanno dedicato la loro vita ai poveri e indifesi, a donne e uomini che vivono nella grave marginalità e frequentano il centro diurno «Il riparo» gestito da Perlar.

Da gennaio a ottobre 2024 sono stati realizzati un laboratorio di danza e uno di teatro rivolto ai senza dimora, con la produzione di un testo scritto condiviso in cui si intrecciano storie di vita e gratitudine e un videoclip di sensibilizzazione sul tema della marginalità da presentare nelle scuole superiori della città e della provincia.

I concerti

Ci sono poi stati cinque concerti dell’ensemble Madreterra di Musical-Mente nelle Rsa degli istituti religioso coinvolti con la lettura del testo scritto dai senza dimora. I concerti dal vivo sono stati ascoltati in contemporanea anche dalle religiose allettate con cuffie wireless.

Il progetto si è rivelato molto significativo per gli ospiti de «Il Riparo», che hanno trovato nel teatro e nella danza un importante momento di espressione e condivisione delle proprie esperienze di vita.

Due mondi fragili

«Nei momenti di fragilità della mia vita c’è sempre stata una suora – ha detto Ceretta –. E mi sono anche resa conto che quando le suore vanno in pensione spesso spariscono, non si parla più di loro. Abbiamo deciso di unire due mondi, quello delle religiose e dei senza tetto. Due bisogni non ancora così conosciuti alla gente, solitudini che ad un certo punto della vita emergono. Così abbiamo formato un gruppo di attori che potessero portare un ringraziamento alle religiose che sono in casa di riposo».

Don Giovanni Palamini della Diocesi ha sottolineato: «Quando me ne hanno parlato, ho immaginato che potesse essere una cosa bella per chi ha ideato il progetto, ma anche per un uditorio – quello delle suore in pensione – che rischia sempre di rimanere fuori dai pensieri dalla società. Sono invece persone di cui dobbiamo avere memoria e che hanno ancora molto da dire e da dare alla società». Suor Maria Grazia Paris dell’Usmi ha aggiunto: «È stato davvero un momento magico per le suore anziane ma anche per la comunità tutta. Le suore che si sono sentite ringraziate per una vita donata».

Teatro e videoclip

Il desiderio ora, ha anticipato Giulia Sandrini di Perlar, «è dare continuità al laboratorio di teatro».  Al progetto hanno aderito le Dorotee di Cemmo, le Suore Maestre Di S. Dorotea, le Ancelle della Carità, le Figlie della Carità e le Umili Serve del Signore.

Il videoclip, realizzato dalla videomaker Marta Goffi, con le registe Simona Rosa e Paola De Cesari racconta i momenti del progetto. Il presidente della Fondazione della Comunità Bresciana, Mario Mistretta, ha rimarcato: «Questo progetto è testimonianza di un’idea di filantropia in cui si dona alla società e alla comunità. Quando la filantropia moltiplica la ricchezza intangibile che dà è un’esperienza ancor più straordinaria».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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