Brescia noleggia 68 nuovi defibrillatori per uffici e scuole

L’impegno è rendere Brescia sempre più un Comune cardioprotetto, ovvero dotato nei luoghi pubblici e privati di defibrillatori per intervenire prontamente in caso di malori ed emergenza. Per questo la Loggia ha noleggiato 68 defibrillatori che saranno installati questa primavera e andranno ad aggiungersi ai 42 già presenti in aree pubbliche. Inoltre, prendendo spunto da una mozione presentata dal forzista Paolo Fontana, se ne sta valutando l’installazione nei condomini, attraverso l’istituzione di un fondo ad hoc e il coinvolgimento dell’Anaci, l’associazione degli amministratori condominiali. La Loggia ha poi in programma di formare un gruppo di persone all’utilizzo del defibrillatore in 15 quartieri cittadini.
La seduta
La fotografia della città «cardioprotetta» è stata scattata nella seduta congiunta delle commissioni servizi alla Persona e Bilancio con l’obiettivo di iniziare un percorso per aumentare la presenza di defibrillatori. I 42 posizionati ad oggi in aree pubbliche sono in palestre e scuole elementari (23), 3 in uffici pubblici, tra cui la Loggia, altri due in luoghi come la Pinacoteca, 7 nei parchi e 7 in dotazione alla Polizia locale.
«Sul sito di Areu sono censiti i defibrillatori privati e pubblici presenti – spiega l’assessore alla Sicurezza, Valter Muchetti –. Facemmo anche un accordo con i tassisti per agevolarli nel dotarsi di defibrillatori. E pure una delibera, in accordo con i farmacisti, per posizionare i defibrillatori fuori dalle farmacie. Con Anaci c’è l’impegno a rinnovare il protocollo all’interno del quale è presente anche un aspetto di protezione civile».
Formazione
I nuovi 68 defibrillatori saranno installati in uffici e scuole comunali per 48 mesi, portando il numero totale a 110. Ci sarà anche una formazione ad hoc che porterà a 420 i dipendenti comunali formati all’utilizzo. «Definiremo anche un protocollo con le associazioni che vogliono donare un defibrillatore».
«Con il fondo si darebbe un contributo ai condomini che decidano di dotarsi di un defibrillatore – ha spiegato Fontana –. I dati 2023 dicono che in Italia ci sono 60 mila casi di arresto cardiaco improvviso all’anno e il 70% si verifica tra le mura domestiche. Da qui la proposta di installare i defibrillatori nei condomini». Si tornerà sul tema in un’apposita commissione in cui saranno sentiti Areu , Anaci e Ats.
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