Cronaca

Commercialista arrestato, spariti 400mila euro dai conti del prete

Il professionista finito in carcere è accusato di peculato, rifiuto di atti d’ufficio, falso in atto pubblico ed autoriciclaggio: era amministratore di un sacerdote
Migliaia di euro
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Tra il sequestro da due milioni di euro di gennaio e l’arresto di ieri mattina, c’è il no – datato 20 febbraio – del giudice all’archiviazione di un’altra inchiesta con indagato il commercialista Maurizio Nostro, professionista che tra fallimenti e soggetti amministrati avrebbe gestito quasi un centinaio di pratiche. In questo caso è accusato di peculato per il periodo relativo a quando era amministratore di sostegno di un sacerdote bresciano morto a marzo 2019.

Cos’è successo

Ed è proprio dopo il decesso del religioso che due nipoti, unici eredi, scoprono che sui due conti correnti riconducibili allo zio ci sono poco più di cento euro. Una miseria. A fronte però di una movimentazione di denaro dal 2015 per oltre 360mila euro per mano dell’amministratore di sostegno del prete, ovvero il commercialista Maurizio Nostro. Nel dettaglio, emergono prelievi in contante per più di 247mila euro e quasi 124mila euro di assegni emessi in favore di terzi. Con picchi di 82mila euro prelevati – anche allo sportello – come avvenuto nel 2016. Soldi che non sarebbe mai stati utilizzati per le esigenze del sacerdote.

La denuncia

Scatta così la denuncia – siamo a febbraio 2020 – a carico del professionista da parte dei nipoti del prete. L’inchiesta del sostituto procuratore Carlo Pappalardo rimane fermo praticamente per quattro anni e mezzo. «L’unica attività di indagine compiuta risulta essere di fatto l’escussione della badante del sacerdote la quale oltre a descrivere come "sereni" i rapporti tra il don e l’indagato, raccontava che l’amministratore di sostegno le consegnava unicamente 600 euro al mese per provvedere alle esigenze» scrive il gip per dire no all’archiviazione dell’inchiesta come avrebbe voluto il pm titolare del fascicolo.

Nuove indagini

Il giudice – accogliendo l’opposizione all’archiviazione presentata dall’avvocato Carolina Margani legale degli eredi del sacerdote – ha ordinato nuove indagini da completarsi in sei mesi a partire da una consulenza tecnica «volta a ricostruire la situazione economico finanziaria dell’amministratore di sostegno». Per il giudice un elemento ad oggi appare chiaro: «Emerge – sie legge agli atti – l’assoluta incompatibilità di grandezze fra le somme movimentate dall’amministratore di sostegno ed appartenenti al sacerdote, e quelle del primo destinato alle esigenze del secondo». E così l’indagine non si ferma, ma va avanti. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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