Come sono messi i laghi bresciani dopo le piogge di questi giorni
Dopo giorni di piogge intense tornano a salire in modo consistente i livelli dei laghi bresciani. Il Garda e l’Iseo hanno raggiunto e superato i massimi storici dell’altezza idrometrica del bacino, un indicatore che serve a misurare il livello del lago a partire dallo zero idrometrico, fissato per convenzione per ciascun lago.
Anche il livello del lago d’Idro si è alzato in modo considerevole, guadagnando un metro in tre giorni.
Ecco nel dettaglio la situazione e le misure che sono state prese per regolare i livelli.
Lago di Garda
I livelli del Garda sono oltre la soglia di attenzione e si è dovuto aumentare il deflusso in uscita. Le piogge di Pasqua e Pasquetta hanno infatti fatto alzare ulteriormente il lago, che ha toccato i 138,3 cm sullo zero idrometrico, con un livello di riempimento del bacino al 102,1%. L’attenzione è massima, come sempre accade quando si supera la soglia critica dei 135 cm, oltre la quale, in caso di vento e moto ondoso, c’è il rischio di esondazioni nelle zone costiere più basse.
Per questo si è deciso di aumentare da 110 a 140 metri cubi al secondo lo scarico in uscita dallo sbarramento regolatore di Salionze, che regola il deflusso di acqua che dal lago finisce nel fiume Mincio e nei canali irrigui.
Dal meteo arrivano comunque buone notizie. Nei prossimi giorni non sono previste piogge e con un deflusso a 140 mc/s, a fronte di un apporto di 102 mc/s dal Sarca e dagli altri affluenti, i livelli potranno scendere e il lago potrà tornare gradualmente a condizioni di sicurezza. Di certo, al contrario di quanto accadde nel 2023, quest’anno la stagione irrigua potrà iniziare senza preoccupazioni legate alla disponibilità idrica.
Lago d’Iseo
Gli acquazzoni dei primi due giorni di aprile, che il pluviometro provinciale di Sale Marasino ha quantificato al suolo in 22 millimetri, hanno fatto impennare di quasi 20 centimetri il livello già alto del lago d'Iseo, gonfiandolo con 11 milioni di metri cubi d’acqua e portandolo a quota 107 centimetri sopra lo zero idrometrico, sfiorando così i 110 centimetri della quota massima consentita dalla regolazione.
Per scaricare questa enorme massa d’acqua nel Sebino a Pasquetta il fiume Oglio ha avuto una portata media di 325 metri cubi al secondo (contro i 167 di domenica e i 68 di sabato), che tradotti significano 19.500 metri cubi al minuto e 1.170.000 all’ora. Secondo i dati storici del Consorzio dell'Oglio di via Solferino, i 107 centimetri toccati lunedì 1 aprile sono il livello massimo mai raggiunto quel giorno dal 1933 a oggi, visto che il record precedente erano i 97 centimetri raggiunti nel 1947.
Al momento le condizioni del bacino dell’Oglio sono diversissime dall’anno scorso, considerato che dall’1 gennaio il fiume ha scaricato nel lago ben 464 milioni di metri cubi d’acqua, una massa superiore di 329 milioni ai 134 milioni contati nei primi tre mesi del 2023.
Lago d’Idro
In questi ultimi tre giorni il lago d’Idro è salito di un metro: da quota 367,89 a quota 368,88 sul livello del mare, per l’esattezza. Mancano solo una trentina di centimetri per raggiungere la quota massima, non quella «di regolazione», già ampiamente superata. E potrebbe salire ancora.
Nella giornata di lunedì, infatti, sono entrati nel lago quasi 369 metri cubi di acqua ogni secondo, mentre dagli organi di scarico e dalla galleria dell’Enel, che approvvigiona le turbine della centrale di Vobarno, ne uscivano meno della metà.
Un lago bello pieno, insomma, con la battigia che nelle zone dove la spiaggia degrada più dolcemente, lambisce l’erba. Tutto bene? No. Quando sale o scende velocemente, il lago causa danni consistenti persino alle fondamenta delle case. E disorienta i rospi, che in questa stagione depongono le uova e rischiano di ritrovarsele fra qualche giorno all’asciutto.
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