Come fare il bagno nel lago in sicurezza: le regole

Simone Bottura, Veronica Massussi
Dopo ore al sole bisogna entrare in acqua in modo progressivo. È sempre opportuno evitare di fare il bagno da soli ed è meglio attendere almeno tre ore dall’ultimo pasto
Sicurezza in acqua, i consigli dell'esperto
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Prudenza, conoscenza dell’ambiente e rispetto delle regole. Sono le parole d’ordine per una balneazione sicura. I nostri laghi, come il Garda e il Sebino, hanno le caratteristiche tipiche dei bacini alpini, con acque fredde e profonde, che richiedono un approccio consapevole.

A parte i rari episodi dovuti a malori, gli eventi tragici che si registrano nei laghi bresciani hanno una matrice comune: l’imprudenza. È imprudente, ad esempio, buttarsi nel lago (che presenta acque più fredde di quelle del mare o delle piscine) quando si è accaldati, dopo una lunga esposizione al sole.

Le regole

Si rischia l’idrocuzione, uno choc dovuto allo sbalzo termico che insorge in modo istantaneo e può rivelarsi fatale. «Dopo l’esposizione al sole, è bene entrare in acqua progressivamente», si legge sui volantini con i consigli utili per i bagnanti diffusi dalla Guardia costiera.

Vengono poi riportate altre regole per un bagno sicuro: «È sempre meglio fare il bagno con un amico per non trovarsi da soli in caso di difficoltà; non nuotare per lunghe distanze da soli; non entrare in acqua quando è esposta la bandiera rossa; non allontanarsi oltre i gavitelli che delimitano la zona di sicurezza per la balneazione; non allontanarsi dalla spiaggia oltre 50 metri usando materassini o canotti gonfiabili, in particolare quando il vento spira da terra; con il Sup (lo stand up paddle, la tavola sulla quale si sta in piedi e ci si muove remando con una pagaia, ndr) non allontanarsi oltre il limite delle acque di balneazione e indossare sempre un giubbotto di salvataggio; non fare il bagno all’interno dei corridoi di lancio; in immersione è necessario utilizzare l’apposita boa segnaletica; in caso di crampi bisogna restare calmi, distendersi sul dorso e chiamare qualcuno».

Lontano dai pasti

Poi ancora: «Anche se si è buoni nuotatori, non sforzare il fisico; non fare il bagno se non si è in perfette condizioni psicofisiche; se non si sa nuotare bagnarsi solo in acque molto basse; consultare le ordinanze locali di sicurezza e le previsioni meteo; non bere alcolici e consumare lentamente gelati e bibite ghiacciate; non fare il bagno al di fuori del limite riservato ai bagnanti». Infine la madre di tutte le regole: «Prima di fare il bagno è importante attendere almeno 3 ore dall’ultimo pasto».

Suggerimenti salvavita

Consigli importanti, suggerimenti salvavita che purtroppo vengono spesso disattesi. Succede anche sui nostri laghi, dove non è raro scorgere bagnanti che si spingono a nuotare in acque libere, cioè non vicino alla riva ma in mezzo al lago, senza boa di segnalazione e senza avere una barca d’appoggio. E dove purtroppo si registra un utilizzo smodato di bevande alcoliche in spiaggia, soprattutto da parte di giovani e giovanissimi.

La segnalazione sui comportamenti errati di molti bagnanti giunge tra gli altri da Diego Nolli, capocentro della Guardia costiera ausiliaria del Sebino che da giugno a settembre pattuglia le spiagge e le acque del basso lago e, con i suoi operatori volontari, spiega, informa, sensibilizza su una corretta balneazione per evitare emergenze. Lo scorso anno, in tutta la stagione, la Guardia costiera ausiliaria ha effettuato complessivamente 850 interventi di questa natura, accumulando circa mille ore di navigazione, a scopo informativo e sulla sicurezza.

«Anche quest’anno - dichiara Nolli - abbiamo riscontrato che parecchi bagnanti nuotano in mezzo al lago senza segnalazione e addirittura nelle zone portuali, a loro rischio e pericolo, e quando li vediamo andiamo a recuperarli per la loro sicurezza». Un’intensa attività di prevenzione sugli incidenti nel lago, relativi in particolare a sbalzi termici ed idrocuzione, è stata fatta al lido Nettuno di Sarnico dove i volontari hanno dispensato anche consigli ai genitori sull’assistenza alla balneazione dei bambini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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