Cronaca

Come deve essere custodita un’arma

Le norme precisano che il detentore deve prestare attenzione per impedire che chiunque possa impossessarsi di pistole e fucili
Un’arma deve sempre essere riposta in un luogo sicuro - © www.giornaledibrescia.it
Un’arma deve sempre essere riposta in un luogo sicuro - © www.giornaledibrescia.it
AA

L’arma più pericolosa è quella ritenuta scarica. Una massima che nei poligoni di tiro si ripete giustamente come un mantra per impedire e prevenire incidenti. Tuttavia le statistiche ci consegnano dati da cui inesorabilmente emerge che sono più i feriti da spari accidentali di armi che non quelli intenzionali.

La legge impone ai possessori di armi dei precisi obblighi di custodia. Le norme in materia specificano che le armi devono essere custodite con la massima diligenza, in modo tale da scongiurarne il furto e da impedire che qualcuno possa farsi male utilizzandole in maniera impropria.

L’esempio classico è il caso del ragazzino che, trovando una pistola nel cassetto del comodino, inizi a giocarci non sapendo che è carica.

Chi viola l’obbligo di custodia incorre dunque in un reato. Il problema, però, è che la legge non stabilisce con precisione quali siano le regole per una corretta custodia delle armi in casa. Sul punto ha fatto chiarezza una sentenza della Cassazione per la quale fermo restando l’obbligo di diligenza nella custodia delle armi (previsto dall’art. 20 della L. 18 aprile 1975 n. 110) «non esiste in realtà un solo modo per custodire diligentemente le armi, ma il metodo di protezione va valutato di caso in caso, a seconda delle circostanze concrete».

Pertanto, la corretta custodia delle armi da fuoco in casa non può che essere valutata a seconda delle circostanze concrete. Come nel creare i presupposti che persone non abili al loro maneggio o incapaci di farlo possano impossessarsene. Secondo gli ermellini «l’obbligo di custodia deve ritenersi adempiuto alla sola condizione che risultino adottate le cautele che, nelle specifiche situazioni possono esigersi da una persona di normale prudenza, secondo il criterio dell’id quod plerumque accidit («ciò che accade di solito»)».

Armi bianche

Le disposizioni riguardano solamente gli esplosivi e le armi comuni da sparo: non rientrano dunque nella categoria le armi bianche (spade, sciabole o pugnali). La legge dispone che è punito con l’arresto fino a due anni (salvo che il fatto non costituisca più grave reato) chiunque consegni armi, munizioni o esplosivi a minorenni, a persone anche parzialmente incapaci, a tossicodipendenti, a persone imperite nel maneggio. Inoltre, chi non prende tutte le cautele necessarie per impedire alle persone elencate di impossessarsi agevolmente delle armi, è punito con l’arresto fino ad un anno.

Le licenze

A Brescia sono poco meno di 25mila i detentori di una licenza di porto d’armi. Nel 2024 sono state 9.711 le licenze attive di porto di fucile per il tiro a volo e 15mila quelle da caccia. A queste si sommano le licenze di porto d’armi per difesa rilasciate dalla Prefettura che negli anni hanno subito una contrazione. In tre anni i numeri si sono dimezzati: dalle 243 licenze del 2021 ai 125 del 2023, passando per i 174 nel 2022.

In parallelo restano i casi di chi, senza avere una licenza, detiene legalmente armi in casa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.