Cittadinanza onoraria a Mussolini, anche a Brescia c’è una mozione

Presentata da Curcio del Partito democratica: «Siamo la città del 28 maggio 1974, sarebbe simbolico»
Un'esibizione ginnica in Piazza Vittoria nel periodo fascista
Un'esibizione ginnica in Piazza Vittoria nel periodo fascista
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È una questione di regolamento. Una mozione c'è, ma si deve aspettare che arrivi in Consiglio comunale per la discussione e la votazione. Anche a Brescia si pensa di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita al duce il 24 maggio 1924 dal Commissario prefettizio Antonio Zanon.

A metterlo nero su bianco è stato il consigliere del Partito democratico Andrea Curcio. «Benito Mussolini è riconosciuto come dittatore, liberticida e assassino che, per oltre vent’anni, ha governato, attraverso l’apparato e l’ideologia fascista l’Italia. Le leggi razziali e la discesa, a fianco della Germania nazista, nella seconda guerra mondiale rappresentano solo due delle tante vergogne che hanno lasciato il Paese distrutto, piegato sotto macerie morali e fisiche», si legge nella mozione depositata il 28 ottobre 2024. Sono solo alcune delle motivazioni che per Curcio dovrebbero portare alla revoca della cittadinanza onoraria del duce. «Spero di arrivare presto alla discussone – sottolinea il consigliere del Pd –. Sarebbe un gesto dal forte valore simbolico: siamo la città del 28 maggio 1974».

Tempistiche

Ma quando si arriverà davvero in Aula? Difficile dirlo, perché le mozioni, da regolamento del Consiglio comunale, vengono discusse in ordine di presentazione: «C’è solo un’eccezione – precisa il presidente Roberto Rossini –: quando la mozione è condivisa da tutti».

E non è questo il caso, anche se «in autunno, nel corso di qualche conferenza dei capigruppo, se n’era discusso – spiega il capogruppo del Pd Roberto Omodei –, ma poi sono arrivate le svastiche e la manifestazione in piazza Vittoria e le priorità sono cambiate».Per ora quindi nessuna accelerazione verso il voto, lo conferma lo stesso Rossini: «Non mi è mai arrivata una richiesta condivisa e dunque mi attengo semplicemente all’ordine cronologico di presentazione delle mozioni».

Ma c’è un altro aspetto da tenere in considerazione. È proprio Curcio a evidenziarlo. «Il tema vero è che secondo me politicamente la maggioranza non vuole fare questo passaggio. Mi sembra un po’ eclatante perché sembra più importante il rumore fatto da 50 persone sui social rispetto all’interesse della città».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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