CronacaGarda

Cigni in pericolo a Desenzano, il Wwf: «Non date loro da mangiare»

Alice Scalfi
Malnutrizione, barche e lenze rappresentano alcuni dei rischi ai quali sono sottoposti. Un esemplare è stato appena salvato
Alcuni cigni in riva al lago - © www.giornaledibrescia.it
Alcuni cigni in riva al lago - © www.giornaledibrescia.it
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Un cigno reale è tornato ieri a casa, nelle acque del lago di Garda, dopo aver trascorso un mese in cura al centro Wwf di Valpredina. Era stato recuperato alla diga foranea di Desenzano, a seguito di una serie di segnalazioni che lo descrivevano in evidente difficoltà. L’esemplare è riuscito a sopravvivere, si è guadagnato una nuova libertà. Per altri cigni, però, non è stato così.

Le problematiche

Il 2023, purtroppo, è stato un anno particolarmente difficile per i cigni del basso Garda. Intossicazioni, malnutrizione e ferite hanno messo a rischio la vita di numerosi esemplari. Molti degli animali soccorsi erano giovani e, nonostante le cure al centro di recupero, non tutti sono riusciti a sopravvivere. Il Wwf Bergamo-Brescia e gli esperti locali ritengono che la principale causa del crescente numero di problemi risieda nell’interferenza umana: «Il cibo offerto dagli esseri umani impedisce ai cigni di nutrirsi autonomamente, rendendoli più vulnerabili», ha dichiarato Paolo Zanollo, referente del Wwf in zona.

L’appello

«Non ci stancheremo mai di ripetere che non bisogna mai dare cibo alla fauna selvatica. Oltre a essere dannoso per la loro salute, il cibo rende gli animali pigri e incapaci di provvedere a loro stessi». Nel centro di recupero Wwf di Valpredina, che ogni anno accoglie oltre 3.000 animali selvatici in difficoltà, il cigno reale è stato curato per malnutrizione e ora è stato rilasciato nel suo habitat, pronto a tornare a regnare sulle acque del lago. «Questo giovane esemplare è stato prelevato in fin di vita, ma grazie alle cure ricevute è tornato in salute e ha potuto riacquistare la libertà», ha aggiunto Zanollo. «Il suo ritorno è un segno di speranza, ma anche un monito per tutti: la fauna selvatica non va alimentata».

Il cigno curato dal centro Wwf di Valpredina - © www.giornaledibrescia.it
Il cigno curato dal centro Wwf di Valpredina - © www.giornaledibrescia.it

I pericoli

Il basso Garda può inoltre rivelarsi ambiente di estremo pericolo. Oltre ai rischi derivanti dall’alimentazione impropria, gli animali sono anche esposti a ferite causate da lenze da pesca abbandonate, intrappolamenti in reti di nylon e, in alcuni casi, incidenti con imbarcazioni a motore. Tuttavia, il ritorno del cigno reale rappresenta un segno di speranza e un invito a rispettare la natura, evitando comportamenti che possano nuocere agli animali selvatici.

Come fare

Quando si trova un animale in difficoltà, la legge stabilisce che la fauna sia patrimonio indisponibile dello Stato, e il recupero deve essere affidato a strutture competenti. In caso di ritrovamenti in Lombardia, è possibile contattare la Polizia Provinciale al numero 030.3748011, oppure il Cras Wwf al 035.956140. Per situazioni particolari, come soccorsi in luoghi difficili da raggiungere, possono intervenire anche i Vigili del fuoco.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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