CronacaGarda

Ciclovia del Garda: appaltati due lotti, tutto fermo tra Salò e Limone

Simone Bottura
Il tratto salodiano è il più complicato, tra la Gardesana e l’alto rischio idrogeologico. Il Coordinamento contesta le spese: «Si supererà il miliardo di euro»
Un tratto della contestata ciclovia del Garda
Un tratto della contestata ciclovia del Garda
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I due lotti Sirmione-Padenghe e Padenghe-Salò sono stati appaltati, mentre da Salò a Limone, dove l’orografia del territorio è ben più complessa, con le falesie che cadono a picco nel lago, di fatto non c’è ancora un vero progetto.

Questo, in buona sostanza, lo stato dell’arte della ciclovia del Garda per quanto riguarda il tratto bresciano.

Secondo il Progetto di fattibilità tecnico-economica presentato al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità nell’agosto 2021, l’anello ciclabile dovrà svilupparsi per 165 km attorno al lago (79 km sulla costa lombarda, 67 su quella veronese e 19 nella parte trentina). La spesa complessiva prevista era stata calcolata in 344,5 milioni di euro (120,5 in Veneto, 144 in Lombardia e 80 per la Provincia di Trento). Ma per i detrattori dell’opera, il Coordinamento che raggruppa una trentina di sigle ambientaliste e non solo, i costi sarebbero triplicati e arriverebbero, secondo una proiezione calcolata sulla base delle spese effettivamente approvate per i tratti già appaltati, all’astronomica cifra di 1 miliardo e 118 milioni di euro. Senza contare le spese di manutenzione, che saranno ingentissime vista l’elevata fragilità geologica del contesto.

Tratto complesso

Secondo quanto riferito nei giorni scorsi in Consiglio comunale a Riva del Garda, i costi di manutenzione dell’opera sarebbero stimati in 8.000-8.500 euro all’anno a chilometro. Ma, è stato precisato, «a fronte di un indotto per l’Alto Garda generato dal cicloturismo di una settantina di milioni di euro all’anno, in base a dati di uno studio del 2009», quindi da aggiornare, probabilmente al rialzo.

Sulla sponda bresciana si interverrà presto sui due lotti tra Sirmione e Salò, dove si tratta sostanzialmente di sistemare tracciati già esistenti e di collocare la segnaletica. Da Salò in su, invece, nulla è deciso. È il tratto più complicato, con la Gardesana che corre tra il lago e i monti, le gallerie, le falesie, l’altissimo rischio idrogeologico, per non dire delle questioni ambientali e paesaggistiche. Il Coordinamento propone di bypassare questo tratto con un servizio di trasporto in battello. Lo stesso auspica la presidente della Comunità del Garda, Mariastella Gelmini, che più volte ha ribadito di non ritenere la ciclovia prioritaria rispetto ad altre esigenze (viabilità e depurazione).  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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