Ci sono diversi punti di vista sul nuovo sistema di raccolta del verde

Il Pd al centrodestra: «Rolfi smemorato, con i green box tutti pagavano costi extra»
Il taglio dell'erba - Foto unsplash.com
Il taglio dell'erba - Foto unsplash.com
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«L’unica cosa di cui Rolfi e company dovrebbero compiacersi è che viene ribadita la volontà di proseguire con il nuovo sistema di raccolta domiciliare, a richiesta e a pagamento che lo stesso Rolfi, quando era assessore regionale, aveva indicato nel Programma di gestione dei rifiuti della Lombardia come modalità preferenziale». Il nuovo sistema di raccolta del verde porta a porta continua ad alimentare la polemica politica in città. A ribattere al centrodestra è il Pd, per voce del capogruppo in Loggia Roberto Omodei e del segretario cittadino Roberto Cammarata.

«Rolfi si traveste da smemorato paladino dei cassoni aperti dove finisce dentro di tutto. Il centrodestra chiede che restino i green box, che vanno esattamente nella direzione opposta all’obiettivo di migliorare l’efficienza della raccolta differenziata e l’equità nella contribuzione».

Poi il sostegno al lavoro della Giunta: «Le nuove tariffe prevedono per il prossimo anno una riduzione dei costi dell’80%. Questa scelta premia il comportamento virtuoso dei cittadini ed è conseguente all’ascolto della città e alla nostra idea di prossimità. Questi mesi sono serviti per mettere a punto i correttivi per rendere più efficiente, semplice e vantaggioso il nuovo sistema: gli orari delle isole ecologiche ampliati, la raccolta sempre gratuita nei quartieri che hanno subito l’impatto del sito Caffaro, la gradualità della rimozione dei green box a partire dall’autunno e ora le nuove tariffe. Il lavoro svolto in questi mesi, in primis dal Pd con l’assessora Camilla Bianchi e il gruppo consiliare, è stato corposo e fruttuoso: a differenza di quel che affermano Rolfi e la destra, il servizio con i green box non è mai stato gratuito, ma era a carico della generalità dei contribuenti Tari», che pagavano «anche per costi causati dagli utilizzi irregolari che li rendevano delle piccole discariche. Altro che “ben servito” all’assessora Bianchi: questo risultato è il frutto del suo lavoro costante e della disponibilità all’ascolto».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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