Corte Tributaria di Brescia, Giorgetti: «Nessuna decisione presa»

Il ministro: «Sulla chiusura si deve esprimere il governo». Stefano Borghesi, capogruppo in commissione Finanze a Palazzo Madama: «Fiducioso che la Corte possa restare in città»
La Corte di Giustizia Tributaria di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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L’addio della Corte Tributaria a Brescia non è ancora cosa fatta. Questo almeno secondo il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che interrogato nel question time di ieri sul riordino delle Corti Tributarie in Italia ha spiegato: «Nessuna decisione risulta adottata e, in ogni caso, il riordino della geografia giudiziaria tributaria sarà oggetto di apposito provvedimento delegato, che sarà, come sempre, sottoposto al vaglio parlamentare, nella predisposizione del quale il Governo terrà conto dei dati oggettivi che ho evidenziato e delle valutazioni che verranno prese nel quadro delle relative competenze dal Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria».

Le reazioni

Una risposta che ha rincuorato Stefano Borghesi, capogruppo in commissione Finanze a Palazzo Madama. «Sono molto fiducioso sul fatto che Brescia manterrà la Corte Tributaria. Bene ha fatto il ministro Giorgetti a chiarire in modo inequivocabile il reale stato delle cose soprattutto dopo che alcune notizie avevano generato preoccupazione in diverse aree del Paese, in particolare nel Bresciano».

I criteri

A volgere in favore di Brescia, per Borghesi, ci sarebbero poi le specificità territoriali che il ministro ha evidenziato saranno tenute nella giusta considerazione. «Tutti i criteri elencati (volumi di contenzioso, posizione geografica, presenza di collegamenti infrastrutturali che facilitano l’accesso ai servizi giudiziari, ndr) che sono stati oggetto di studi e analisi, ma che non hanno ancora prodotto nessuna decisione, vanno incontro alle nostre esigenze – conclude Borghesi –. Siamo convinti che l’Esecutivo farà una scelta giusta che riuscirà a garantire il diritto della tutela dei contribuenti riorganizzando e contemperandola con l’esigenza di razionalizzare e rendere più efficiente questo sistema che oggi, a quanto pare, non è». La palla passa al governo, insomma. E Brescia attende con ansia i provvedimenti che nelle prossime settimane partiranno da via XX settembre a Roma.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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