Chiuso il plateatico a Paratico perché abusivo: appello rigettato
Dopo il Tar di Brescia, anche il Consiglio di Stato ritiene «non legittimo» il plateatico del chiosco-bar La Vela Sebina sul lungolago di Paratico.
Secondo la sentenza dei giudici, il manufatto costruito in zona Tengattini (verso Clusane) è inficiato da una serie di «abusi» che hanno indotto il Consiglio al «rigetto dell’appello», allineando la sentenza a quella precedente del Tar e dando ragione al Comune di Paratico che a novembre 2022 aveva ordinato il «ripristino dello stato dei luoghi». In particolare la rimozione si riferiva al bancone bar lato est, al portico, all’insegna pubblicitaria e alla pavimentazione appoggiata sull’aiola pre-esistente, di 170 metri quadrati.
La presa di posizione del Comune puntava il dito contro «interventi edilizi privi di titolo abilitativo e autorizzazione paesaggistica», e li qualificava come «nuove costruzioni realizzate in assenza di permesso di costruire o di segnalazione certificata di inizio attività». Il Consiglio di Stato ha analizzato i sette punti dell’appello e in tutti i casi ha ritenuto legittima la posizione del Municipio.
La sentenza è stata accolta con favore dalla minoranza consigliare Sosteniamo Paratico, che con la consigliera Clara Alberti ricorda come a scoprire l’abuso e a segnalarlo è stato proprio il suo gruppo. La Alberti ora promette di vigilare per «evitare che si possa andare verso una sanatoria, come già successo alle ex piscine».
Soddisfatto anche il sindaco Carlo Tengattini, spiaciuto però che «la questione non sia stata affrontata per il verso giusto dall’inizio, evitando un conflitto lungo e costoso per tutti».
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