Chiari, per riempire l'ex cava terra e roccia dai cantieri di Orio
Altro passo importante verso il recupero dell’ex cava di via Roccafranca a Chiari, oggi di proprietà comunale: via libera, dal Consiglio comunale, all’accordo tra Comune e Rfi (Rete ferroviaria italiana), con la società che conferirà qui terre e rocce da scavo utili al riempimento fino al piano campagna. Il materiale arriverà dai lavori che la società ferroviaria conduce per la costruzione del nuovo tratto tra l’aeroporto di Orio al Serio e Bergamo. La notizia è arrivata nel corso dell’ultimo Consiglio.
«L’accordo – ha dichiarato l’assessore alle Politiche per il governo del territorio, Luigi Pozzaglio – permetterà al Comune di ricevere 8,1 milioni di euro. Nell’area nasceranno un «parco della biodiversità», caratterizzato da coltivazioni mellifere, e uno spazio per il fotovoltaico».
Botta e risposta
Lungo il dibattito tra maggioranza e minoranze: tra le file di quest’ultima è intervenuto per primo Davide Serlini (Comitato), che ha sottolineato la volontà di «tenere accesi i riflettori su quest’opportunità». Per Domenico Codoni (Chiari virtuosa) «Chiedete di colmare interamente la cava. Noi, nel precedente mandato, volevamo invece creare un invaso per l’agricoltura. Anche il sindaco, Gabriele Zotti, ha avanzato nel suo programma elettorale la valutazione di un bacino. Ricordo infine che valutammo, nel mese di febbraio 2024, anche noi la possibilità del conferimento da parte di Rfi, ma in maniera parziale».
«La nostra prospettiva – così Maurizio Libretti, Partito democratico – era diversa, ma non mi scandalizzo di fronte alla scelta operata dall’Amministrazione comunale». A chiudere gli interventi delle minoranze Massimo Vizzardi (Chiari capitale): «Si vota l’accoglimento di una richiesta che la società ha avanzato a tutti i comuni della zona in cui si dice: si produrrà materiale per circa 500mila metri cubi. Chi lo può recepire? Chiari ha detto sì. Ora ci saranno decine e decine di camion che porteranno materiale. E nient’altro. Si stanno ipotizzando mega progetti, ma oggi, concretamente, si parla solo di riempimento. Non c’è un progetto strategico: è solo un’operazione economica».
A controbattere la maggioranza: «L’accordo – così Gianmario Sirani, consigliere di FdI – sarà ben regolamentato. Il sito fu sottoposto a scrupolose analisi e non furono rilevate contaminazioni. I monitoraggi ambientali sono ancora attivi». «Nell’ex cava – così l’assessore Pozzaglio – ci sono piezometri che hanno consentito altri controlli, confermando i risultati precedenti». A chiudere la discussione il sindaco, Gabriele Zotti: «Tutti abbiamo a cuore Chiari. Il lavoro svolto negli ultimi anni non credo sia stato fatto senza zelo. È mia intenzione creare un osservatorio che terrà monitorato l’iter. Un bacino idrico non era sostenibile».
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