Centro accoglienza a San Paolo, in Consiglio contrarietà bipartisan
Un Consiglio comunale così affollato, il Comune di San Paolo non lo aveva mai visto. Circa 70 persone, tra residenti di Cremezzano e non, si sono assiepate all’interno – e persino all’esterno – della sala civica per seguire l’assemblea straordinaria di ieri sera. E quello che hanno sentito non è piaciuto, per nulla. Al centro del dibattito, il tema del Centro di accoglienza straordinaria migranti previsto nella frazione, affrontato come primo punto all’ordine del giorno.
L’interrogazione
L’interrogazione iniziale è sollevata dal gruppo di minoranza San Paolo In-Patto, guidato da Alessandro Zanisi, che ha chiesto chiarimenti su diversi aspetti, tra cui l’esito della documentazione sottoposta all’Ufficio tecnico comunale, sulle assicurazioni ricevute dal sindaco Alberto Pedretti dal prefetto in merito alla data di apertura e al numero di ospiti previsti, oltre ai potenziali costi aggiuntivi che l’apertura del Cas comporterebbe per il Comune.
La risposta
«Premetto che, se fosse vero che l’Amministrazione comunale fosse rimasta inerte – ha esordito il sindaco – non ci sarebbero state interlocuzioni né con il prefetto né con l’imprenditore interessato. Al contrario, questi confronti sono avvenuti e sono tuttora in corso. La stessa Prefettura sembra aver adottato un atteggiamento più prudente, tenendo conto sia della posizione contraria dell’Amministrazione sia delle proteste civili, ma nette, della popolazione durante le manifestazioni pubbliche. È previsto un nuovo incontro con il prefetto il 6 dicembre, durante il quale ribadiremo la nostra ferma contrarietà all’apertura del centro e valuteremo eventuali alternative. Abbiamo incontrato più volte il proprietario dell’immobile: sembra che le proteste e la raccolta firme lo abbiano colpito. Speriamo che, grazie anche alla pressione costante dell’Amministrazione, decida di rivedere le sue intenzioni iniziali».
Contrarietà
A far eco alle parole del sindaco anche l’assessore ai Servizi sociali Massimiliano Gioncada che ha ribadito con fermezza ai cittadini presenti l’assoluta contrarietà all’apertura.
La discussione è terminata con un botta e risposta tra maggioranza e opposizione. Ma i cremezzanesi coinvolti hanno avuto le risposte che stavano aspettando? «Pensiamo che il Consiglio comunale nelle varie espressioni si è limitato a un vicendevole scambio di responsabilità e scaricabarile. Ci sentiamo amareggiati nel constatare che tutto il Consiglio comunale si è arrogato il merito dell’attenzione sul caso, quando le prime iniziative e la sveglia sono stati dati da privati il primo ottobre. Ci siamo sentiti screditati sia in quell’occasione che nel Consiglio comunale».
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