Centri per l’impiego, pronti 12 milioni di euro per potenziarli
La disoccupazione nella nostra provincia è diminuita tra il 2023 e il 2024, un dato che riflette l’andamento nazionale. A confermalo sono i numeri dei Centri per l’impiego bresciani, che nel primo quadrimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2023, hanno visto diminuire di circa tremila unità le persone titolari di Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione, che si sono rivolte a loro.
Sui dati degli accessi influisce anche il venir meno del Reddito di cittadinanza, sostituito dall’assegno di inclusione e dal supporto alla formazione e al lavoro. Misure che però hanno, ad ora, numeri inferiori rispetto al reddito.
Da gennaio di quest’anno al 30 giugno 2024 i centri hanno rilasciato 8.414 dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro, la maggior parte appunto di persone che hanno fatto domanda di disoccupazione e 10.016 patti di servizio, che confermano in sostanza lo stato di disoccupati. I dati sono stati forniti durante la conferenza stampa di bilancio di fine mandato di Roberto Bondio, consigliere delegato al Lavoro e alle Politiche sociali, Disabilità e fragilità che ha annunciato che non si ricandiderà.
Le dichiarazioni
«È il punto finale di un percorso iniziato a dicembre 2021. Le soddisfazioni sono tante e lasciamo una bella eredità» ha commentato. Tornando ai Centri per l’impiego (13 sul territorio provinciale), sempre nei primi sei mesi di quest’anno, sono stati fatti 11.060 colloqui di accoglienza specialistici e di orientamento, 1.167 per il collocamento mirato per persone disabili, attivati 251 tirocini lavoro, 1.070 le richieste di personale da parte delle aziende. Centri per l’impiego bresciani che grazie ai 12 milioni di euro del Pnrr arrivati tramite la Regione saranno rifatti ex novo e potenziati. I lavori sono già iniziati e dovranno essere conclusi entro fine 2025.
«Abbiamo riorganizzato il settore Lavoro e implementato il personale - ha ricordato Bondio - . I dipendenti oggi sono 179, 123 assunti da fine 2021». Centri per l’impiego che si aprono sempre più al territorio, grazie alle collaborazioni con l’Ufficio scolastico territoriale, con l’ospedale Civile per coprogettazioni per persone con disagio psichico, ai Job day. A settembre all’Ufficio per l’esecuzione penale esterna sarà aperto uno sportello per l’inserimento lavorativo di chi sta seguendo un percorso alternativo al carcere.
Capitolo sociale
Brescia sarà inoltre l’unica città in Lombardia, con Milano, ad essere sede di un Centro di giustizia riparativa per adulti, sulla scorta dell’esperienza nella mediazione penale minorile. Ma si attende la convocazione da parte del ministero della conferenza locale, tappa fondamentale per l’avvio. La Provincia, ha ricordato Bondio, ha stipulato un protocollo di intesa con Comune di Brescia e Acb per compiere tutti i passi indispensabili per l’apertura. E un unicum è il modus operandi dei progetti Sai a Brescia per l’accoglienza di richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria o umanitaria.
«In accordo con la prefettura - ha spiegato Antonio Trebeschi, responsabile del Coordinamento provinciale Sai -, abbiamo avviato un’interlocuzione con il servizio centrale di Roma affinché chi esce dai centri di accoglienza straordinaria bresciani sia poi destinato a progetti Sai del nostro territorio. Altrimenti si rischiava che da Brescia il migrante finisse in luoghi più lontani, come ad esempio in Sicilia. Restare sul territorio è importante per l’integrazione».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.